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Chiamato in causa anche il figlio minorenne del Municipale leghista
MENDRISIO - Una lettera al Municipio di Mendrisio per stigmatizzare gli attacchi tramite Facebook di Massimiliano Robbiani nei confronti di colleghi e personalità pubbliche di Mendrisio. Il Municipale della Lega dei Ticinesi viene duramente attaccato in questo scritto, i cui autori chiedono al Municipio di prendere misure disciplinari nei suoi confronti, e valutare addirittura il suo allontanamento.
Nella missiva, firmata "L. Caverzasio, R. Brenni, M. Meroni a nome di diverse famiglie" e inviata il 15 luglio, si usano parole dirette e toni inequivocabili: "Sappiamo tutti che l'essere maleducati e prepotenti è il modo di fare abituale degli esponenti di questo partito, ma che voi tolleriate questa situazione non è accettabile!".
Le accuse al Municipale leghista vanno poi nel merito del suo incarico politico in seno all'Esecutivo, quello di capodicastero per la sicurezza di quartiere. Ad essere chiamato in causa è il figlio di Robbiani, Nicolas, che secondo gli scriventi si sarebbe più volte reso responsabile di episodi di teppismo, vandalismo e violenza fisica e verbale a compagni della scuola media di Mendrisio.
Insinuazioni, queste, che Robbiani ha respinto al mittente nella maniera più perentoria: con una denuncia al Ministero pubblico contro i firmatari della lettera e contro ignoti. I reati ipotizzati sono quelli di diffamazione, calunnia e ingiuria. "L'aspetto più preoccupante e grave dello scritto però" sottolinea l'avvocato Massimiliano Schiavi, che tutela Robbiani e il figlio "è quanto contenuto in riferimento ad un minore, estraneo alla politica e tirato in ballo unicamente allo scopo di ferire e denigrare senza motivo il Sig. M. Robbiani". Il quale chiede, a titolo di risarcimento, 500 franchi per sé e 1000 per il figlio, oltre al pagamento delle spese legali.
