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CASLANOIl ritratto del nipote omicida: «Per lei era un problema»

09.07.18 - 17:22
Un ragazzo difficile e beneficiario dell'Assicurazione invalidità. Chi è il 23enne arrestato per l'omicidio della nonna venerdì a Caslano
foto tio.ch/20min
N.A. e la sua casa, a pochi metri dal luogo del delitto
N.A. e la sua casa, a pochi metri dal luogo del delitto
Il ritratto del nipote omicida: «Per lei era un problema»
Un ragazzo difficile e beneficiario dell'Assicurazione invalidità. Chi è il 23enne arrestato per l'omicidio della nonna venerdì a Caslano

CASLANO - N.A. è per tutti, in paese, «il nipote strano» della signora Lischetti. Alto, magro e biondissimo, l'accento tedesco e l'abitudine di girare con grosse cuffie e magliette sportive. Amante del calcio e della musica. Un ragazzo «difficile» concordano i vicini sconcertati: «Mai avremmo immaginato, però, che potesse fare una cosa simile». 

«Una donna amata da tutti» - Giovedì notte, il 23enne ha colpito la nonna in testa con un oggetto contundente, prima di dare fuoco al corpo. Pia Lischetti, 81 anni, è stata trovata carbonizzata dalla polizia chiamata da un vicino. Un incidente da subito sospetto e chiacchierato in paese, dove l'anziana era molto conosciuta per le sue attività nella parrocchia e «amata da tutti».

L'arresto e il precedente - I sospetti si sono subito concentrati su N.A: fermato il giorno dopo dalla polizia, ha ammesso i fatti nelle scorse ore. Il movente resta ignoto ma, stando ad amici della vittima, nonna e nipote «litigavano spesso» e un anno fa il giovane aveva dato uno spintone all'anziana in casa procurandole una brutta caduta. Si pensò a un incidente: forse, però, le cose stavano diversamente. 

Un ragazzo difficile - I problemi di N.A. non sono una chiacchiera di paese. Il ragazzo, giunto in Ticino pochi anni fa dalla Svizzera interna (dove viveva con i genitori) è beneficiario di una rendita Ai. Da qualche tempo lavora presso una nota fondazione che si occupa di disabilità, a Lugano. Ha abitato con la nonna a lungo ma, dopo un recente litigio, era andato a vivere a un centinaio di metri da lei, in un appartamento sussidiato. 

«Sembrava tranquilla» - Non è noto a cosa fossero dovuti i litigi con l'anziana. «I rapporti sembravano buoni, veniva tutte le sere a cenare da lei. Ma aveva dei comportamenti che semplicemente non le stavano bene» racconta un'amica della donna, giunta oggi alla villetta di via Chiesuola a posare dei fiori. «L'avevamo sentita due settimane fa, era tranquilla. Non ci posso credere». La Polizia scientifica affaccendata sul posto e l'odore di bruciaticcio, proveniente dalla porta d'ingresso, dimostrano tristemente che non era così.   

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