La protesta di una madre e suo figlio: "Basta chiedere soldi per la spesa, chiediamo un aiuto"
BIASCA - Sciopero della fame per denunciare una situazione d'indigenza. È il gesto disperato nelle intenzioni di una madre e suo figlio. La donna, in poche righe indirizzate alla Polizia Cantonale, al Dipartimento della Sanità e della Socialità e al Dipartimento delle Istituzioni (tre lettere sono state spedite oggi) scrive infatti: "Dal 15.07.2015, a causa della nostra difficile situazione economica e sociale, io e mio figlio ci presenteremo davanti alla sede del governo e del parlamento a Bellinzona per sciopero della fame estremo (senza cibo e acqua)".
Il motivo? Ce lo spiega Florin Frusetta, figlio di Lidia: "Lo facciamo per ragioni economiche, in segno di protesta". Il ragazzo, 23 anni, oggi apprendista come impiegato di commercio racconta così il suo disagio: "Mia mamma è in assistenza. Percepisce 1200 franchi al mese. Ne paghiamo 1070 d'affitto. Dall'ex marito percepisce 700 franchi".
Alle entrate della donna si vanno ad aggiungere, scarne, quelle del ragazzo: "Prima lavoravo regolarmente, stavo bene, avevo una vita normale come tutti, poi ho cambiato professione e non sono riuscito a trovare un impiego. Ora percepisco 1000 franchi al mese. Una volta pagate le fatture, rimangono per entrambi 1000 franchi. Abbiamo chiesto aiuti, invano". Anzi, la residenza del ragazzo a casa della madre rischia di mettere a rischio anche quei 1200 franchi. "Con me che lavoro mia madre rischia di vedere venir meno altri 500 franchi. E intanto noi facciamo debiti per arrivare a fine mese. E siamo stanchi di camminare a testa bassa e chiedere 20 franchi in giro per fare la spesa. Vedere piangere mia madre tutti i giorni per me è una sofferenza".
Da qui l'idea dello sciopero estremo: "Chiediamo un aiuto, nient'altro. Mia madre non riesce a trovare un lavoro. Al massimo le offrono posizioni in nero. Se le cose entro martedì sera non saranno cambiate mercoledì saremo lì. Perché vogliamo andare avanti in modo dignitoso".