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CANTONEConsiglio di vigilanza in visita al Centro delle attività diurne di via Trevano

26.05.14 - 17:31
Consiglio di vigilanza in visita al Centro delle attività diurne di via Trevano

BELLINZONA - Questa mattina ha avuto luogo la riunione del Consiglio di vigilanza - l’organo di controllo e coordinamento sull’esecuzione delle pene e delle misure - presso i nuovi spazi del foyer e del Centro delle attività diurne collocati all’interno dell’Ufficio dell’assistenza riabilitativa (UAR) in Via Trevano 2 a Lugano.

 

Nel corso della seduta odierna il Consiglio di vigilanza, presieduto dal Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi, ha visitato i nuovi spazi. Presenti, insieme al ministro, la giudice Giovanna Roggero-Will (presidente della Corte di appello e di revisione penale), il giudice Mauro Ermanni (presidente del Tribunale penale), il giudice Edy Meli (Presidente dell’Ufficio del giudice dei provvedimenti coercitivi), il Procuratore generale John Noseda, il rappresentante della Commissione di sorveglianza e parlamentare Giorgio Galusero. Inoltre, come di consueto, hanno assistito all’incontro pure il Direttore della Divisione della giustizia Giorgio Battaglioni, il Direttore ad interim delle Strutture carcerarie ticinesi Marco Zambetti e la capoufficio dell’UAR Luisella De Martini.

 

Il foyer, composto da due camere ad uso singolo, cucina e servizi in comune è destinato ad accogliere persone poste in libertà su ordine dell’Autorità penale o giudiziaria e che necessitano di sostegno e controllo per il loro inserimento definitivo o durante l’esecuzione del regime di lavoro e alloggio esterni, quale ultima fase che precede la liberazione.

 

A questa utenza si aggiungono gli autori di violenza domestica (AVD) colpiti da decisione di allontanamento dal proprio domicilio quale misura di protezione delle vittime. In quest’ottica l’UAR lavora a stretto contatto con la Polizia cantonale. Quando quest’ultima è chiamata ad intervenire in casi di violenza domestica, e lo fa in Ticino circa 800 volte l’anno, si trova a dover decidere in prima istanza anche la misura dell’allontanamento della persona che rappresenta una minaccia per gli altri membri dell’economia domestica: solitamente mogli, compagne e figli. 

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