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LUGANO

Un Birmano... ticinese. Da primo premio

L'allevamento Fiordaliso Birman Cattery di Michela Busolini è nato da poco, ma si sta facendo notare, con diversi riconoscimenti all'attivo. Nonostante gli standard difficili da rispettare per la razza.
Fiordaliso Birman Cattery
Un Birmano... ticinese. Da primo premio
L'allevamento Fiordaliso Birman Cattery di Michela Busolini è nato da poco, ma si sta facendo notare, con diversi riconoscimenti all'attivo. Nonostante gli standard difficili da rispettare per la razza.

LUGANO - C'erano i rarissimi khao manee, gatti thailandesi per la prima volta in Svizzera, e anche i suphalak, razza riconosciuta solo due anni fa, al World Cat Show, l'esposizione internazionale felina tenutasi questo weekend al padiglione Conza di Lugano.

Un evento importante, che riunisce allevatori, giudici e appassionati di gatti provenienti da tutto il mondo e che, tra le centinaia di esemplari in concorso, ha visto premiato un allevamento luganese, il Fiordaliso Birman Cattery di Michela Busolini.

Che razza allevate?
«I sacro di Birmania, gatti dalla tipica eleganza, riconoscibili per l'intensità del blu degli occhi e i "guantini" bianchi. Oltre a essere dolci e affettuosi, si legano molto ai componenti della famiglia, bambini compresi, e sono adatti alla vita in appartamento. Sembrerebbe che le loro origini siano proprio la Birmania; di sicuro fu riconosciuto per la prima volta in Francia attorno agli anni '20 del '900».

Arrivavate già freschi di premiazione, giusto?
«Il mese scorso abbiamo partecipato all'esposizione di Burgdorf, nel Canton Berna, con due gatti giovani (Sugarblue Melody e Myrabirmans Zion). Entrambi hanno ottenuto il loro primo certificato e si sono distinti vincendo il "Best in Show"».

Cosa vuol dire?
«In tutte le esposizioni il gatto viene valutato da un giudice. Il Best in Show è il premio più prestigioso, assegnato al gatto che ha ottenuto il punteggio più alto tra i vincitori di ogni categoria. Il sacro di Birmania è molto difficile da portare in esposizione per via degli standard di razza. Basta un guantino più corto per essere fuori. Oltre a ciò, bisogna prepararlo con un' ottima toelettatura. Per essere alle prime armi siamo contenti che i giudici abbiamo apprezzato la presentazione dei nostri gatti».

Questo fine settimana eravate invece a Lugano.
«Al World Cat Show, sì. Abbiamo portato solo Myrabirmans Zion. In questo campionato, oltre al giudizio principale del giudice e al Best in Show c'è la possibilità di partecipare al Ring. Tutti i gatti si mettono intorno al giudice che, gradualmente, li "elimina" fino a decretare un vincitore. Sabato ci siamo classificati al 6° posto su 21 gatti. Domenica abbiamo vinto il primo posto contro 22 gatti».

Cosa si vince? Ne vale la pena?
«Si vince la coccarda, eventuali coppe e altri premi come cibo per gatti, ciotole, giochini... Accumulando certificati il gatto acquisisce dei titoli: Junior Champion, ad esempio, e via dicendo. Il titolo poi viene aggiornato nel pedigree che ne certifica la qualità come soggetto da riproduzione e di conseguenza accresce il valore del pedigree stesso e dei futuri cuccioli».

Come si partecipa a queste mostre? 
«Le varie associazioni pubblicano il calendario con tutte le esposizioni. Basta iscriversi».

Qualche segreto del mestiere?
«È importante iniziare a preparare il gatto qualche settimana prima. Per il pelo, oltre alla spazzolatura, ci sono shampoo e prodotti specifici. Bisogna curare la pulizia di occhi e orecchie. Prima del giudizio si dà l'ultima spazzolata e si usano prodotti per rendere il pelo più voluminoso. Ma se non c'è la genetica, tutto questo non basta. Il gatto deve rispettare standard di razza molto severi».

Comporta particolari sacrifici tutta questa cura?
«Non è una passeggiata. Gli animali devono disporre di un ambiente pulito e confortevole, il che richiede molte ore di pulizia alla settimana. Vanno ovviamente nutriti con cibo di qualità e poi ci sono i vari controlli veterinari, le vaccinazioni e la cura del pelo. Moltiplicate questo tempo per il numero di gatti... Un allevamento non è una passeggiata».  

Per chi volesse trovarvi?
«Potete seguirci sulla nostra pagina instagram o sul nostro sito».



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