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CANTONE«In sei mesi 32 licenziamenti con metodo chirurgico»

27.08.20 - 14:59
L’OCST critica Manor, accusata di «ricatto» anche per aver aumentato le ore settimanali senza adeguare lo stipendio
TiPress - foto d'archivio
«In sei mesi 32 licenziamenti con metodo chirurgico»
L’OCST critica Manor, accusata di «ricatto» anche per aver aumentato le ore settimanali senza adeguare lo stipendio
A Sant'Antonino dovrebbero saltare 13 collaboratori su 72. «Decurtatevi il grado di occupazione e forse eviteremo i licenziamenti».

LUGANO - Il gruppo Manor taglia 476 posti di lavoro. L’annuncio è arrivato lunedì 17 agosto, parlando di «trasformazione strategica». Ma massimo riserbo sulle filiali interessate. Neppure in Ticino si sa quanti posti salteranno. Un comportamento che il sindacato OCST giudica «meschino».

Soprattutto perché, si legge in una nota odierna, «Manor delega ai collaboratori la responsabilità di ogni posto di lavoro perso». Questo sarebbe andato in scena ieri a Sant’Antonino. «Il direttore di sede ha ricevuto il compito di radunare tutto il personale per preannunciare loro il licenziamento di 13 collaboratori su 72 - scrive il sindacato -. “Decurtatevi il grado di occupazione corrispondente e in questo modo forse eviteremo i 13 licenziamenti” - sarebbe stato detto ai dipendenti -. Per poi precisare però, mimando l’applicazione dei disposti di legge sul licenziamento collettivo: “Care lavoratrici e cari lavoratori, se non ce la fate, ci pensiamo noi!”».

OCST accusa Manor di «giocare sul timore di perdere il posto di lavoro». Oltre ad avere, proprio quando ha parlato di licenziamenti, aumentato la settimana lavorativa da 41 a 42 ore settimanali senza adeguamento salariale. «Questo puzza di ricatto», scrive il sindacato.

In Ticino - ricorda infine OCST - da settembre 2019 a marzo 2020, 32 persone hanno già perso il lavoro nelle otto sedi ticinesi di Manor (Ascona, Balerna, Bellinzona, Biasca, Locarno, Lugano, Sant’Antonino e Vezia). «Licenziamenti operati con metodo chirurgico, per non svegliare il cane che dorme e non dover applicare le misure di legge per il licenziamento collettivo».

«La dignità delle lavoratrici e dei lavoratori rimane un valore da rispettare - conclude il sindacato -, anche in casa Manor!».

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