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CRESCIANO«Il mio ragazzo non è un vegetale e ha il diritto di vivere»

31.10.19 - 17:04
La storia del 18enne Giuseppe Russo, affetto da una grave malattia, ha suscitato commenti disgustosi sui social. Ora mamma Annabella prende posizione. Ed ecco le schermate choc
lettore tio .ch
«Il mio ragazzo non è un vegetale e ha il diritto di vivere»
La storia del 18enne Giuseppe Russo, affetto da una grave malattia, ha suscitato commenti disgustosi sui social. Ora mamma Annabella prende posizione. Ed ecco le schermate choc

CRESCIANO – "Tenerlo in vita così si chiama egoismo. A voi piacerebbe fare la sua vita? Svegliarvi ogni sacrosanto giorno come un vegetale?" È solo l'inizio di una disgustosa disputa su Facebook, andata in scena negli scorsi giorni. A scatenarla, una donna che si scaglia apertamente contro Annabella Russo, mamma di Giuseppe, il 18enne di Cresciano, affetto da una miopatia miotubolare centronucleare. Una malattia genetica rara. Tio/ 20 Minuti era entrato in casa sua. E aveva raccolto le preoccupazioni della mamma.

Lo spettro dell’istituto – Preoccupazioni soprattutto in merito al futuro. Quando il giovane compirà 21 anni, l'invalidità non gli pagherà più le cure a domicilio. La palla passerà nel campo della cassa malati, che verserà cifre decisamente inferiori. Il rischio è dunque che Giuseppe, per motivi di risparmio, debba finire in un istituto e quindi separarsi dalla madre che, con l'aiuto di alcune infermiere, lo accudisce 24 ore su 24.

Quella voglia di sputare sentenze – Qualcuno però, come spesso accade sui social, ha voluto andare oltre. Esprimendo giudizi su una questione estremamente delicata. E di fronte alla quale sarebbe stato opportuno un sano silenzio. Nella discussione è intervenuta anche una delle infermiere di Giuseppe, raccontando le emozioni che prova nel curare il ragazzo di Cresciano. 

Offesa come madre e come persona – Mamma Annabella è amareggiatissima. «Non capisco come possa permettersi una persona che nemmeno ci conosce di giudicare la nostra situazione. E di dare del vegetale a mio figlio. Giuseppe, nonostante il suo stato di disabilità, è il mio orgoglio. Mi fa provare tante sensazioni positive. Capita anche che sorrida, quando guarda qualcosa di divertente alla televisione o quando gli raccontiamo qualcosa di bello. Non mi pare che i vegetali sorridano. Sono stata offesa come madre e come persona. E, in questa vicenda, non c’è stato il minimo rispetto per Giuseppe». 

Conversazione allucinante – Intanto, nella gallery, ecco le schermate, per certi versi sconvolgenti, della conversazione avvenuta su Facebook. I nomi delle protagoniste, per questioni di privacy, sono stati censurati.

 

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