Il fondo di solidarietà «ha perlomeno permesso di alleviare le conseguenze negative di chi ha perso il proprio lavoro», è stato detto oggi in conferenza stampa
LUGANO - Quasi un milione di franchi, in media circa 25’000 franchi a persona. È quanto l’Associazione solidarietà giornalisti e operatori dei media sono riusciti a distribuire agli ex dipendenti del Giornale del Popolo. «Un risultato quasi sorprendente» secondo il comitato che a un anno e mezzo di distanza dal fallimento e dalla chiusura «troppo frettolosa» del giornale ha presentato i risultati delle due distinte raccolte fondi effettuate.
L’Associazione era nata vista la mancanza di un piano sociale per gli ex dipendenti e «ha perlomeno permesso di alleviare le conseguenze negative di chi ha perso il proprio lavoro». E aveva trovato l’immediato sostegno dell’Associazione Ticinese dei giornalisti e dei sindacati OCST e Syndicom, oltre ai molti enti, associazioni, fondazioni e alle molte persone che non sono rimaste indifferenti al fallimento del giornale e al destino dei giornalisti.
I criteri - La somma raccolta - in totale 969’199 franchi - è stata suddivisa, dedotte alcune spese amministrative, fra gli ex dipendenti e gli ex collaboratori del GdP secondo alcuni criteri quali l’anzianità di servizio, l’età e le persone a carico nonché figli agli studi. Per sottolineare l’aspetto solidale dell’azione intrapresa, una parte dei fondi raccolti sono stati destinati agli ex dipendenti che, a oltre un anno dalla chiusura del giornale, si trovavano ancora in difficoltà.
34 collaboratori - A fine giugno 2019, 18 ex dipendenti avevano infatti trovato un’altra occupazione, «talvolta addirittura migliore rispetto alla precedente», è stato sottolineato. I restanti 16 ex dipendenti hanno invece potuto beneficiare di un contributo supplementare. L’attività dell’Associazione, è stato detto, non si conclude oggi. Continuerà con l’intento di aiutare i giornalisti e gli operatori dei media che in futuro dovessero trovarsi in difficoltà.