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A 80anni sul ghiacciaio: «Qualche difficoltà a respirare, ma ce l’ho fatta»

CANTONEA 80anni sul ghiacciaio: «Qualche difficoltà a respirare, ma ce l’ho fatta»

03.09.19 - 07:10
Il sogno realizzato da Claudio Tamè: conquistare il Basodino. «E l’anno prossimo toccherà al Monte Rosa»
inVallemaggia
A 80anni sul ghiacciaio: «Qualche difficoltà a respirare, ma ce l’ho fatta»
Il sogno realizzato da Claudio Tamè: conquistare il Basodino. «E l’anno prossimo toccherà al Monte Rosa»

MAGGIA - Ci sono sfide che non hanno età. Lo sa bene Claudio Tamè, elegante 80enne residente sul lago di Lugano che, dopo una vita spesa nel settore turistico, ha deciso di realizzare un sogno cullato per anni: “conquistare” la vetta del Basodino. Un’invidiabile forma fisica e un indomito spirito avventuriero lo hanno spinto, alla fine di luglio, a mettersi alla prova lungo le pendici del più grande ghiacciaio del Ticino. 

Ad accompagnarlo ci ha pensato Mauro Rossi, esperta guida alpina residente nelle Terre di Pedemonte, di rientro da una spedizione tra i monti Altai (a cavallo tra Cina, Mongolia, Russia e Kazakistan) dove aveva condotto un gruppo misto russo-svizzero attraverso un’esperienza avventurosa e spirituale allo stesso tempo. Con loro anche Timo Cadlolo, coordinatore del Masterplan alta Vallemaggia.

Fatica a respirare - «Una soddisfazione», ammette schietto il signor Tamé, non nuovo - per sua stessa ammissione - a certe altitudini. «Sono sempre stato in montagna. Avevo già sfiorato i 3’000 metri, ma non ero mai stato su un ghiacciaio», spiega. 

Un’impresa, questa, che non ha comunque affrontato con leggerezza: «Mi sono allenato. Temevo di non farcela vista la lunghezza del sentiero». E qualche criticità in effetti si è presentata. «Verso i 3’000 metri ho accusato difficoltà a respirare. Colpa dell’area rarefatta», aggiunge. Tuttavia non ha mollato il colpo. «Desideravo raggiungere la cima. Abbiamo fatto una pausa e poi siamo ripartiti». Quindi la vetta: «Avevamo previsto 4 ore, ce ne abbiamo messe 5». 

Lo spirito avventuriero dell’80enne è tutt’altro che appagato: «Circa 10 giorni dopo ho fatto l’Adula. E l’anno prossimo intendo salire sul Monte Rosa». Il segreto di tanta energia? «Sono sempre stato immerso nello sport - ammette -. Da ragazzo correvo, poi ho iniziato con la bicicletta. A 80 anni non si fa una cosa del genere se non si è preparati». 

Una perla naturale destinata a scomparire - Un mare di ghiaccio e neve. Straordinario, esteso su una superficie di ca 2 km2, ma in grave pericolo. Anche senza un ulteriore innalzamento delle temperature causato dal riscaldamento globale, il più esteso ghiacciaio del Ticino è destinato a sciogliersi. Nel 2030 potrebbero restare solo pochi residui di ghiaccio a ridosso delle creste più alte. Testimonianza concreta dell’evoluzione climatica degli ultimi decenni, negli ultimi 150 anni il ghiacciaio si stima si sia ritirato di circa 1400 metri. 

Per scoprirlo c’è dunque poco tempo, come sottolinea Timo Cadlolo. «La Vallemaggia è un territorio davvero speciale. La lontananza dagli agglomerati urbani ne ha preservato i tratti peculiari negli anni del boom edilizio. In seguito la popolazione locale si è mostrata molto sensibile alla protezione e alla conservazione del paesaggio. Oggigiorno si è più che mai pronti a valorizzarlo.

«Per favorire uno sviluppo sostenibile, considerando anche le dimensioni sociali e ambientali, appare chiaro che il turismo di prossimità è particolarmente adatto. Accogliere visitatori con un sistema di valori simile è senz’altro più facile. Risulta più naturale aprirsi e condividere il proprio patrimonio culturale e naturale. Anche da un punto di vista ambientale l’impatto è più positivo. Di conseguenza i ticinesi sono i primi a essere invitati a esplorare il territorio cantonale e a fare i turisti a casa propria».

Il racconto dell’avventura vissuta dal trio è pubblicato nella sezione “storie” del portale invallemaggia.ch 

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COMMENTI
 

Qwerty 4 anni fa su tio
Il sorriso di questo signore dice tutto !!!

miba 4 anni fa su tio
Che vi sono 80enni giovani e 20enni vecchi non è una novità. Come ha già postato KillBill65 prima di me attenzione comunque alla differenza tra fare e strafare....

Lokal1 4 anni fa su tio
Per scoprirlo c’è dunque poco tempo, come sottolinea Timo Cadlolo.... Certo per preservare il Ghiacciaio ( cosa ormai impossibile) la soluzione è invitare più gente possibile a visitarlo prima che scompaia del tutto.... cosicché anzi che il 2030 già nel 2025 lo rimpiazziamo con un ghiacciaio di rifiuti

KilBill65 4 anni fa su tio
Attenzione pero' a non esagerare…...
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