Oggi in tutto il Cantone si è tenuta un'azione di protesta promossa dal Sindacato Indipendente Studenti e Apprendisti
LUGANO - In vari istituti scolastici ticinesi, studentesse e studenti hanno manifestato oggi in difesa del diritto allo studio. Numerosi studenti hanno esposto degli striscioni, rivendicando la fine dei tagli al sistema di aiuto allo studio e perorandone il rafforzamento.
Il SISA (Sindacato Indipendente Studenti e Apprendisti) ha promosso i presidi di protesta, i quali sono avvenuti nell’ambito della “Giornata d’azione sulla precarizzazione nella formazione”. Un tema d'attualità, come confermano le conclusioni di un recente studio dell’Ufficio federale di statistica, secondo il quale ben il 23% degli studenti svizzeri valuta negativamente il proprio stato di salute (a fronte del 6% della popolazione totale della stessa fascia d’età). Una situazione, quest’ultima, che sarebbe direttamente collegata alle privazioni materiali che spesso caratterizzano la vita studentesca e all’esercizio di un’attività lavorativa à côté del percorso formativo (onere che in Svizzera riguarda ben 3 studenti universitari su 4).
A difesa del diritto allo studio - Già nell’aprile di quest’anno il SISA aveva consegnato oltre 2200 firme a sostegno della petizione "Per un rafforzamento delle borse di studio", di cui gli studenti attendono con ansia la discussione in Parlamento. Questa petizione richiedeva l’annullamento delle precedenti e nocive misure di risparmio, nonché un ampliamento delle misure a garanzia dell’accesso agli studi superiori per gli studenti di tutte le origini sociali.
Con la ripresa della scuola diverse assemblee studentesche - quelle dei licei cantonali di Lugano 2, Mendrisio e Locarno, così come quelle del Centro Scolastico per le Industrie Artistiche (CSIA) e della Scuola Cantonale di Commercio (SCC) di Bellinzona - si sono espresse in difesa del diritto allo studio, richiedendo al GC di dare seguito alla stessa petizione, votando una risoluzione presentata dal sindacato. Il messaggio è chiaro e perentorio da parte della maggioranza del corpo studentesco ticinese: «La petizione del SISA è valida e dev’essere accolta».
«Se il Parlamento pensa di ignorarci, si sbaglia» - Gli studenti e le studentesse attendono dunque che il tema sia discusso dal Parlamento, non capacitandosi dell’assenza del tema nell’ordine del giorno della seduta in attualmente in corso: «Se alcuni membri della Commissione scolastica, la quale dovrebbe aver già concluso da tempo i propri lavori e consegnato i rispettivi rapporti, ritengono di potere ignorare le richieste degli studenti - senza suscitare clamore e trattando il tema a margine dei lavori sul preventivo 2019 - si sbagliano», rilava il SISA.