Al centro della discussione vi è la flessibilità dell’orario di lavoro. In caso di mancato rinnovo lunedì 15 ottobre scatterà lo sciopero
BELLINZONA - Impresari e muratori tornano a discutere il rinnovo del contratto nazionale mantello in scadenza a fine anno. Alle 13.30, a Zurigo, ci sarà il faccia a faccia tra Unia e Società Svizzera impresari costruttori. In caso di esito negativo in Ticino, lunedì 15 ottobre a Bellinzona scatterà lo sciopero.
Al centro della discussione vi è la flessibilità dell’orario di lavoro che, per i sindacati, porterà la settimana lavorativa a raggiungere le 50 ore.
Non sono dello stesso parere gli impresari costruttori. «Non chiediamo orari di lavoro più lunghi per i collaboratori - spiega ai microfoni di RFT Nicola Bagnovini, direttore SSIC Ticino -. Si tratta solo di poter impiegare le persone in misura maggiore quando le condizioni lo consentono e di fare fronte a picchi di lavoro temporaneo. Il lavoro non sarà aumentato e ogni minuto verrà retribuito o compensato correttamente. Noi dobbiamo comunque sottostare a tutti i dispositivi della legge federale sul lavoro, inoltre questa maggiore flessibilità permetterebbe d favorire posti di lavoro fisso, quindi di rinunciare a ricorrere a lavoratori temporanei».
Ieri sera a Lugano, intanto, si è tenuto un incontro fra esponenti del personale del mondo edile in Ticino e sindacati. L'incontro ha portato a galla un forte malcontento e la volontà di porre fine ad una logorante trattativa.