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LUGANOOttanta sfumature di rosso: le bottiglie dell’ex candidato all’asta

10.08.18 - 09:04
Il debitore è l'amministratore unico una società finanziaria accusata dagli inquirenti italiani di essere una «lavanderia di soldi sporchi»
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Ottanta sfumature di rosso: le bottiglie dell’ex candidato all’asta
Il debitore è l'amministratore unico una società finanziaria accusata dagli inquirenti italiani di essere una «lavanderia di soldi sporchi»

LUGANO - È alla fine di tutto… resta il vino. È un curioso messaggio subliminale a favore del settore vitivinicolo cantonale quello che lancia la bacheca online delle aste fallimentari. Il prossimo 20 agosto - i cultori di Bacco prendano nota - presso la sede di una società escussa di Lugano, verrà messa all’incanto una «partita di bottiglie» di Merlot del Ticino “Tripudio 2010”.

Un rosso, come in rosso risulta essere questa società finanziaria che, nel 2015, è finita al centro di un’indagine anti-mafia della magistratura italiana relativa a un gigantesco traffico di cocaina, più di una tonnellata, dal Sudamerica all’Italia. Gli inquirenti, come riferisce un articolo de L’Espresso dello scorso anno, additavano la società luganese come una «lavanderia di soldi sporchi». Sulla vicenda, in un’intervista alla tv, si era espresso anche il procuratore aggiunto Michele Prestipino, del Tribunale di Roma, definendola «un caso esemplare di riciclaggio internazionale di denaro mafioso». Mentre il procedimento risulta ancora in corso, l’amministratore unico della società, R. T. respinge ogni addebito, dicendosi estraneo alle accuse che gli vengono mosse.

È lo stesso R. T. che nel 2010 era stato costretto repentinamente a ritirarsi da candidato in corsa per il Consiglio di Stato, dopo che il suo nome era finito in un’altra inchiesta per una presunta truffa nel settore energetico. All’interno della «principale compagnia petrolifera italiana» - come scrive lui stesso sul proprio sito - era stato «responsabile per un periodo di 3 anni della produzione termoelettrica, del business del gas e delle strategie per l’energia rinnovabile». Anche questa inchiesta risulta tuttora pendente e anche in questo caso R. T. si dichiara estraneo.

Prima delle 80 bottiglie di Merlot, lo scorso maggio l’Ufficio esecuzioni di Lugano aveva messo all’asta un motoscafo, di proprietà dell’ex candidato, ancorato (il natante) al pontile di Barbengo. Difficoltà ticinesi, di cui non si trova tuttavia riscontro nel sito professionale, dove l’ingegnere continua a prestare la propria consulenza, tra energie rinnovabili e sviluppo di attività nel mercato sudamericano.

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