La protesta del falegname Massimo Ranieri, per un conguaglio dell'Avs ricevuto dopo tre anni. Nel 2017 presentate 281 opposizioni e 4 ricorsi. Il Cantone: «Non è colpa nostra»
GORDOLA - Massimo Ranieri di mestiere fa serramenti e mobili in legno, nella sua officina di Gordola: ma sa contare. E i conti è sicuro di non averli sbagliati. Nel 2017 ha ricevuto dalla Cassa cantonale di compensazione non solo i conguagli per i contributi Avs pagati nel 2016, come tutti gli artigiani ticinesi, ma anche – sorpresa – quelli per il 2014 e il 2015. «Un ritardo di tre anni di per sé ingiustificabile» lamenta.
Ricorso respinto - «La cosa assurda, però, è per questo ritardo mi sono visto imporre dalla stessa Cassa una sanzione di oltre 700 franchi di interessi di mora» aggiunge. L'artigiano ha fatto ricorso al Tribunale cantonale delle assicurazioni che, con sentenza del 2 gennaio, gli ha dato torto. Ora pagherà a denti stretti ma protesta: «Per colpa della burocrazia lenta e inefficiente a pagare siamo ancora una volta noi artigiani». E non è l'unico.
«Casi non così rari» - La decisione in realtà è ineccepibile: a prescindere da chi sia la colpa – si legge – gli interessi di mora vanno pagati. Lo ha ribadito più volte anche il Tribunale federale. Il capo dell'Ufficio dei contributi Siro Realini esclude comunque che casi simili «siano dovuti a una negligenza da parte dell'ufficio competente» e sottolinea come «non siano purtroppo così rari».
281 opposizioni - I ricorsi come quello di Ranieri sono stati 4 nel 2017, le opposizioni invece 281, solo per quanto concerne la Cassa cantonale. L'importo in questione (meno di mille franchi) non è nemmeno dei più alti: per il falegname «è più che altro una questione di principio».
«Il problema persiste» - Ma Realini precisa come all'origine dei problemi ci siano soprattutto ritardi nei pagamenti delle fatture, discrepanze e dati non corretti: «Comunque errori attribuibili ai contribuenti». Eppure dal 2001, quando furono introdotte le misure dissuasive, «è stata fatta e si continua a fare molta informazione presso gli affiliati, fiduciari, artigiani e avvocati» assicura il funzionario. Nonostante ciò, conclude, «questi problemi si presentano purtroppo ancora con una certa frequenza».