Stop alla cementificazione del territorio. E nel frattempo il Comune effettua uno studio pianificatorio
COLLINA D’ORO - La Collina d’Oro dichiara guerra alla deturpazione edilizia. E lo fa vietando la realizzazione di nuove costruzioni a gradoni, che a livello paesaggistico hanno un impatto significativo sul territorio comunale. Fino al prossimo 16 febbraio al locale Ufficio tecnico è dunque in pubblicazione la documentazione relativa all’istituzione di una zona di pianificazione comunale per le aree residenziali situate sul pendio.
L’obiettivo? La salvaguardia del paesaggio della Collina d’Oro, che è caratterizzato da «un territorio immerso nel verde che si affaccia verso il lago Ceresio in cui i mastri architetti originari di questi luoghi si sono spesi nella progettazione di edifici che si inseriscono in modo ordinato e armonioso nel contesto paesaggistico di pregio» si legge nella scheda in pubblicazione. Ma ora i progetti in armonia con il territorio stanno venendo meno. «In alcuni casi le soluzioni proposte stridono con l’obiettivo di protezione del paesaggio - si evince ancora dalla documentazione - in particolare l’impatto paesaggistico risulta significativo in quei progetti che propongono degli edifici articolati lungo il pendio, le cosiddette costruzioni a gradoni». Costruzioni, queste ultime, accompagnate anche da muri di contenimento volti a «rendere artificialmente pianeggiante il fondo».
La zona di pianificazione permette quindi al Comune di Collina d’Oro di intraprendere uno studio sugli strumenti più adeguati per garantire la protezione del paesaggio. «In particolare dovrà essere proposta una regolamentazione per la sistemazione del terreno circostante le costruzioni in pendio, per scongiurare un’eccessiva alterazione della morfologia naturale del terreno».
Sulla base della documentazione comunale, la Sezione cantonale dello sviluppo territoriale si è espressa positivamente in merito alla zona di pianificazione, in quanto in linea con gli obiettivi del Piano direttore cantonale, secondo cui «le trasformazioni legate alle costruzioni non devono stravolgere gli aspetti visibili e fondamentali dell’orografia».