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LUGANOCasinò Lugano, CCL addio

31.08.11 - 12:44
La direzione del Casinò di Lugano ha disdetto il CCL dei suoi dipendenti. Ceruso (OCST): "Mossa per dare mano libera a Casinò Austria"
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Casinò Lugano, CCL addio
La direzione del Casinò di Lugano ha disdetto il CCL dei suoi dipendenti. Ceruso (OCST): "Mossa per dare mano libera a Casinò Austria"

LUGANO - E' arrivata la disdetta. La direzione del Casinò di Lugano ha deciso di disdire il 23 agosto il contratto collettivo di lavoro. La decisione è stata comunicata in occasione di una conferenza stampa indetta questa mattina. Il sindacato OCST è considerato "più che un partner un antagonista" - è stato detto dai presenti, il sindaco di Lugano Giorgio Giudici, l'amministratore Hubertus Thonauser e un componente del CdA.

Per i dipendenti non più un contratto collettivo, bensì un contratto aziendale "per salvaguardare l'ambiente lavorativo". "Una decisione non presa con il sorriso sulle labbra - ha detto il sindaco Giorgio Giudici - ma il Casinò era stufo di sentirsi sparare addosso".

Lo strappo è arrivato dopo mesi di tensioni e polemiche tra la direzione del Casinò e il sindacato OCST "che - come ha detto a caldo Nando Ceruso - ha sempre lottato per difendere il tessuto sociale e il lavoro e l'economia locale".

Il sindacalista dell'OCST è deluso, ma allo stesso tempo, determinato più che mai: "Hanno determinato la fine della pace sociale. Ed ora, visto che la direzione ha preso questa decisione, avremo le mani libere di agire". Il Sindacato OCST ricorrerà alle vie legali: "Siamo in Svizzera e in uno stato di diritto. Non sarà così facile per la direzione rompere il contratto. Dovranno usare molte energie e risorse per raggiungere il loro scopo".

La rottura del CCL, secondo Ceruso, "non è che il risultato dell'obiettivo del CdA del Casinò, di dare nelle mani dell'azionista di minoranza Casinò Austria, il totale controllo della casa da gioco".    

"E il Cda di Lugano - spiega Ceruso - nel quale occorre ricordare che ci sono esponenti politici di Lugano che si rendono responsabili di questo strappo, si rende complice di questa rottura. Una rottura che arriva in un periodo in cui l'andamento del Casinò di Lugano non è dei più esaltanti. A livello svizzero risulta al terz'ultimo posto nella classifica delle case da gioco per risultati aziendali". 

Ceruso poi, ricorda alcuni dei motivi che hanno portato il sindacato OCST a criticare la direzione della casa da gioco: "le assunzioni di manodopera dall'estero a scapito di quella locale sulle basi di logiche clientelari, irregolarità nella ridistribuzione del monte mance, la qualità insufficiente nel sistema di areazione nella sala fumatori (qualche giorno fa si sono sentite male due persone)".

"Noi avevamo chiesto alla direzione di chinarsi su tutta una serie di problematiche - conclude Ceruso - ma non c'è stata nessuna apertura da parte sua. Avevamo anche proposto e chiesto una perizia neutra per capire cosa stesse succedendo. Ma anche in quel caso nulla di fatto".

Nei casinò di Mendrisio e Locarno, invece, i dipendenti avranno ancora il Contratto Collettivo di Lavoro. 

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