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TicinoTICINO: Suicidio giovanile

25.09.01 - 07:44
Ogni anno nel nostro cantone avvengono tra i 40 e i 50 suicidi. Il problema è molto diffuso tra i giovani. In genere si tratta di adolescenti che svolgono l’apprendistato, vivono in città, spesso di origine straniera e hanno i genitori divorziati. Il DOS corre ai ripari. La Svizzera tra i paesi con il più alto indice di suicidi.
Un'immagine simbolica sul tema del suicidio fra i giovani - Foto Ti Press
TICINO: Suicidio giovanile
Ogni anno nel nostro cantone avvengono tra i 40 e i 50 suicidi. Il problema è molto diffuso tra i giovani. In genere si tratta di adolescenti che svolgono l’apprendistato, vivono in città, spesso di origine straniera e hanno i genitori divorziati. Il DOS corre ai ripari. La Svizzera tra i paesi con il più alto indice di suicidi.
Le cifre sono alquanto allarmanti. Si calcola che nel 2020 i tentativi di suicidio nel mondo saranno 1.52 milioni, ovvero un suicidio ogni venti secondi. Questa la notizia sensazionalista presentata negli scorsi giorni durante la serata di studio sul suicidio, tenutasi al Cittadella di Lugano organizzata dall’Istituto ticinese di medicina psicosomatica e psicosociale.

Un argomento tabù, quello del suicidio, che anche nella nostra realtà si scontra con l’imperativo del silenzio che mette a tacere un problema sociale sempre più in crescita. Soprattutto in Svizzera, dove il tasso di suicidio è tra i più alti in Europa. Nel 1996, ultimo dato pubblicato dall’Ufficio federale di statistica, i suicidi nel nostro Paese sono stati 1431 e rappresentano tuttora le prime cause di morte violenta. Negli ultimi anni il tasso è aumentato stabilizzandosi sui 1500 decessi all’anno, registrando una media di 17-29 suicidi ogni 100.000 abitanti. Una cifra davvero molto alta che colloca la Svizzera tra i Paesi con il più alto numero di suicidi, insieme all’Ungheria e alla Finlandia.

In Ticino, secondo il rapporto elaborato dal Dipartimento delle Opere Sociali – rapporto atto a rispondere ad una mozione parlamentare del 1999 “per la prevenzione del suicidio” - si osserva una mortalità mediamente superiore ai 40 decessi all’anno, con punte di 55 casi registrati nel 1987 e 51 casi nel 1994. Vale a dire che nel nostro Cantone si suicidono una quindicina di persone ogni 100.000 abitanti. Si tratta di cifre che nella classifica dei cantoni risultano essere le più basse. Il cantone con più suicidi è quello di Appenzello (con 35 suicidi ogni 100.000 persone) seguito dal cantone di Basilea e di Argovia. Nonostante le cifre non altissime del Ticino, il fenomeno è purtroppo in crescita, soprattutto fra i giovani, ed è per questo che il DOS corre ai ripari sottoponendo in Parlamento un pacchetto di misure per prevenire il fenomeno. Dal 1969 ad oggi infatti il suicidio è aumentato del 33%, passando dai 1067 casi registrati nel 1969 in Svizzera ai 1419 del 1995.

Le categorie più soggette al suicidio sono i giovani e gli anziani. Per questi ultimi, visto l’invecchiamento della popolazione svizzera, si assisterà ad un aumento sempre più consistente del problema. Il tasso più alto di suicidi si riscontra tra le persone che hanno più di 65 anni.
Ma i dati più preoccupanti arrivano anche dai giovani. Secondo il rapporti elaborato dal DOS, nella fascia di età dai 15 ai 19 anni il suicidio rappresenta il 26% di tutti i decessi, ed è la terza causa d’ospedalizzazione per i ragazzi e la quarta per le ragazze. Tra i giovani l’idea del suicidio è – per usare un’espressione cara a Leopardi – “”un pensiero dominante”. Molti lo esorcizzano velocemente ma altri tentano di porre fine alla propria vita. I tentativi di suicidio nel nostro cantone arrivano fino a 450 all’anno. Un numero che potrà apparire elevato, ma è purtroppo in linea con i dati che provengono da studi effettuati in Europa.

Al contrario del suicidio, i tentativi di suicidio riguardano soprattutto il sesso femminile con una proporzione doppia rispetto a quello maschile. Molti i fattori che stanno alla base di un malessere giovanile, tanto da spingere al gesto estremo. Tra le cause primarie vanno annoverate quelle legate al contesto familiare: la separazione dei genitori, il divorzio, la morte di un congiunto. Inoltre la maggior parte degli adolescenti con alle spalle un tentativo di suicidio ha una percezione negativa del proprio quadro familiare. Ma altre cause sono legate a fattori comportamentali: difficoltà scolastiche, consumo di alcool e droghe possono facilmente destabilizzare l’equilibrio psichico di un adolescente.

Più preciso è l’identikit fornito dal rapporto DOS dell’adolescente medio che tenta il suicidio: si tratta di un ragazzo che per la maggior parte svolge l’apprendistato, vive in città, spesso è di origine straniera, ha i genitori separati o divorziati.

Ma passiamo alle cifre. Il 6% delle ragazze e il 3% dei ragazzi è spesso depresso o giù di morale. Nella maggior parte dei casi ci sono profonde incomprensioni con i genitori: sono soprattutto le ragazze (16%) ad evidenziare questo problema. Inoltre il 17% delle ragazze e il 15% dei ragazzi teme il divorzio dei genitori. Infine il 7% dei maschi interrogati ha affermato che si sarebbe suicidato se ne avesse avuta l’occasione e l’8% delle apprendiste e i 7% degli apprendisti dicono di aver tentato almeno una volta il suicidio.

Gli psichiatri sono unanimi nel ritenere che rispetto al passato il giovane di oggi è più esposto al suicidio. Il disagio adolescenziale è infatti in aumento. Alla base di questo malessere c’è spesso una struttura familiare e sociale che è molto diversa rispetto a quella di una volta. Una perdita di valori caratterizza gli adolescenti di questi ultimi anni. Gli esperti di problemi giovanili che hanno lavorato al documento del Dos e che sono confrontati quotidianamente con le problematiche giovanili ritengono che i ragazzi sono vittime dell’intolleranza che contraddistingue la nostra società. “Una intolleranza soprattutto al limite – ci dicono alcuni psichiatri ticinesi contattati - gli adolescenti non hanno più il “limite delle cose”, il senso della misura. Chiedono di più e vogliono di più, se ciò non avviene subentra frustrazione e depressione. I primi sintomi che porteranno ad un tentativo di suicidio”.

Come si diceva il Governo ticinese intende arginare il problema con una serie di interventi. Innanzitutto potenziare strutture e perfezionare le strategie già esistenti: aumentare l’informazione con i maestri di tirocinio, docenti e adulti in contatto con adolescenti; approfondire il tema con gli adolescenti attraverso dibattiti, tavole rotonde, giornate di studio; definire dei criteri di raccolta statistica dei dati; promuovere la costituzione di una rete di intervento specialistico, nonché la creazione di un gruppo di lavoro interdipartimentale allo scopo di informare i concetti di prevenzione e di promozione della salute.

di Sal Feo

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