Cerca e trova immobili

CISALPINOAncora disagi, ritardi e soppressioni. Treni bloccati a Chiasso, ore di attesa. Il racconto di un viaggio impossibile tra Lugano e Milano

11.01.09 - 19:05
None
Ancora disagi, ritardi e soppressioni. Treni bloccati a Chiasso, ore di attesa. Il racconto di un viaggio impossibile tra Lugano e Milano

LUGANO - È successo di nuovo. A distanza di pochi giorni dall’episodio di domenica scorsa di cui abbiamo riferito sul nostro portale, nuovi disagi si son abbattuti sabato sul Cisalpino. Disagi, ritardi e soppressioni che stanno rendendo praticamente impossibile per i viaggiatori ticinesi spostarsi tra il Ticino e Milano.

La giornata di sabato è stata nuovamente una “giornata nera” per il Cisalpino e per i viaggiatori ticinesi che si sono voluti spostare nella vicina Milano. Il treno, presentato come il fiore all’occhiello delle ferrovie svizzere, è sempre più al centro di polemiche per i disagi che sta comportando agli utenti a causa della manutenzione dei propri convogli.

Ne è stata prova sabato per i ticinesi che hanno deciso di andare a Milano in treno. Il Cisalpino che partiva da Lugano alle 13.48 e che sarebbe dovuto arrivare a Milano alle 14.50 ha subìto un arresto di oltre un’ora nelle campagne comasche subito dopo il confine svizzero. “Tutta colpa di un problema di mancanza di elettricità”, ha spiegato al microfono il capotreno.

“Abbiamo atteso per un’ora, isolati in aperta campagna – ci racconta un viaggiatore – e il colmo è che non potevamo nemmeno uscire dal treno, né aprire un finestrino, né tantomeno sapere a che ora saremmo arrivati a Milano”. All’annuncio di un'ora di ritardo, si è levata dai convoglio un coro di proteste e imprecazioni. “Ci hanno spiegato in seguito che un guasto elettrico verificatosi a Bivio Rosales (località a pochi chilometri di distanza dal confine elvetico, n.d.r) impediva al treno di procedere” ci raccontano gli sventurati viaggiatori. L’arrivo a Milano è avvenuto alle 16.00, anziché alle 14.50. Un’ora e 10 minuti di ritardo.

Non è andata meglio nemmeno a coloro che ha avrebbero voluto prendere il Cisalpino delle 19.10 da Milano per raggiungere Lugano. “Siamo arrivati in stazione – ci raccontano alcuni – e abbiamo letto sul tabellone che il Cisalpino era stato cancellato. Ci siamo diretti verso l’Assistenza Clientela e con molta arroganza ci hanno detto che il ‘Cisalpino ha deciso di cancellare la corsa’ e siccome eravamo svizzeri dovevamo solo starci zitti e di protestare con le Ferrovie svizzere dato che il Cisalpino è un treno elvetico”.

Un’ora di attesa dunque alla stazione di Milano, prima di poter salire sul Cisalpino delle 20.10 a destinazione di Lugano. Un treno ancora più sfortunato, che è morto a Chiasso, dove è arrivato con 15 minuti di ritardo e che ha obbligato i viaggiatori a scendere dal treno e proseguire con un regionale fino a Lugano. “Siamo rimasti fermi a Chiasso per 30 minuti, – raccontano i viaggiatori – nessuno ci ha detto nulla. Né una parola sul motivo e sulla durata dell’attesa. Dopo 30 minuti ci hanno pregato di scendere dal treno, perché il convoglio non avrebbe proseguito la corsa fino a Zurigo. Siamo stati accompagnati su un altro binario e messi in massa su un regionale. Uno addosso all’altro. Abbiamo fatto il viaggio in piedi fino a Lugano”.

Anche in questo caso, come per il treno che si era bloccato domenica scorsa a Chiasso, c’è stato un guasto al locomotore. Risultato: anziché arrivare a Lugano alle 21.10, il treno è arrivato alle 22.00. Cinquanta minuti di ritardo.

Insomma disagi, ritardi e soppressioni che stanno mettendo a dura prova i nervi dei viaggiatori. Dal canto suo la Cisalpino ha riferito nei giorni scorsi, per bocca di Renzo Cicillini, porta­voce della società italo-svizzera che gestisce il traffico dei treni internazionali tra l’Italia e la Svizzera, che la Società Cisalpino “si rende conto perfettamente della situazione e dei disagi provocati ai propri utenti, ma al momento non è in grado di offrire soluzioni migliori anche se, naturalmente, non è per nulla soddisfatta delle prestazioni fornite attualmente”.

Sal Feo

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE