Cerca e trova immobili

SVIZZERA / ITALIABorghezio "difende" il voto del 9 febbraio a Strasburgo

26.02.14 - 16:39
L'europarlamentare: "L'Europa deve rispettare la volontà del popolo sovrano. Sì al referendum, sì alla libertà del popolo"
keystone
Borghezio "difende" il voto del 9 febbraio a Strasburgo
L'europarlamentare: "L'Europa deve rispettare la volontà del popolo sovrano. Sì al referendum, sì alla libertà del popolo"

STRASBURGO - Mario Borghezio, controverso europarlamentare italiano della Lega Nord, oggi ha interrotto il dibattito sulle relazioni tra Svizzera e Ue in corso al parlamento europeo a Strasburgo agitando una bandiera rossocrociata e gridando "rispettate il voto del popolo" del 9 febbraio. Il commissario europeo per l'occupazione Laszlo Andor (Partito socialista), facendo riferimento alla Croazia, stava ribadendo di fronte al legislativo che l'Ue non può tollerare alcuna discriminazione di Paesi membri in materia di libera circolazione. Intanto Bruxelles ha indicato che gli studenti elvetici non potranno beneficiare del programma Erasmus dal prossimo anno accademico, quest'autunno.

Lo scorso 15 febbraio, in seguito all'accettazione dell'iniziativa "Contro l'immigrazione di massa", Berna ha informato Zagabria di non poter firmare l'accordo nella sua forma attuale.

La libera circolazione delle persone "è un diritto fondamentale" che "semplicemente non può essere negoziato", ha insistito Andor.

Fino a quando questa intesa non sarà sottoscritta, le altre trattative con la Svizzera rimangono sospese, ha affermato Andor, confermando la posizione ufficiale di Bruxelles dopo l'adozione della modifica costituzionale in Svizzera che prevede la reintroduzione di contingenti per tutte le categorie di stranieri.

Svizzeri fuori da Erasmus+ - In realtà Bruxelles oggi ha assunto toni più radicali. Finora i programmi di ricerca "Horizon 2020" e di scambio di studenti "Erasmus+" erano stati sospesi perché l'Ue li considera legati all'estensione della libera circolazione alla Croazia. Nel pomeriggio il portavoce della Commissione europea Olivier Bailly ha però affermato in una conferenza stampa che è "totalmente chiaro che gli studenti svizzeri non potranno beneficiare del programma Erasmus al prossimo rientro accademico" 2014-2015.

Il congelamento di trattative con Berna non è una sanzione, ma "una conseguenza logica", ha affermato il commissario europeo per l'occupazione, gli affari sociali e l'integrazione davanti agli europarlamentari, aggiungendo di sperare che la Svizzera entro un anno riesca "la quadratura del cerchio" e ritrovi con l'Ue relazioni amichevoli come prima del 9 febbraio.

Borghezio: "Basta con la dittatura Ue" - Proprio mentre Andor stava facendo il punto sui rapporti tra Ue e Svizzera, Borghezio ha si è avvicinato al banco della Commissione sventolando la bandiera rossocrociata ed urlando in francese: "E no, l'Europa deve rispettare la volontà del popolo sovrano. Sì al referendum, sì alla libertà del popolo. Basta con la dittatura europea sui popoli". Il commissario ungherese si è interrotto e il vicepresidente di turno del parlamento ha espulso il deputato della Lega.

In una nota questi ha poi spiegato di aver voluto "sottolineare non solo il pieno consenso della Lega Nord al significato politico del referendum svizzero così importante per il futuro delle politiche sull'immigrazione, ma anche il diritto del popolo della Svizzera, il Paese europeo di più antica e radicata pratica della vera democrazia fondata sui referendum, al pieno rispetto delle proprie libere determinazioni. Questa Ue prona ai diktat dei poteri finanziari, sembra impermeabile a questi valori secolari di libertà".

Borghezio in passato si è fatto conoscere per toni e affermazioni estremiste, in particolare per le simpatie manifestate nei confronti delle tesi di Anders Behring Breivikautore degli attentati del luglio 2011 in Norvegia, che avevano provocato la morte di 77 persone, e per insulti all'ex ministra italiana dell'integrazione Cécile Kyenge, di origine congolese.

Forti critiche alla Confederazione da tutti i gruppi - I propositi odierni del leghista al parlamento europeo hanno avuto poca eco tra gli altri deputati. La maggior parte di loro ha criticato l'esito della votazione del 9 febbraio e chiesto a Berna di agire. La Svizzera non può "aspettarsi che l'Ue si pieghi", ha detto la deputata Mainread McGuinness del Partito popolare europeo (Ppe).

La Confederazione "vuole il nostro denaro, anche quello dell'evasione fiscale, ma i nostri lavoratori non li vuole", ha rincarato il capogruppo dei socialdemocratici Hannes Swoboda. Gli svizzeri "torneranno in ginocchio perché hanno bisogno dell'Europa", ha pronosticato il verde Daniel Cohn-Bendit. Più conciliante il liberale Pat Gallagher, che ha chiesto di "non attuare rappresaglie" contro Berna.

Il sottosegretario di Stato agli Affari esteri greco Dimitrios Kourkoulas, il cui Paese presiede l'Unione, ha ripetuto che la libera circolazione è un pilastro non negoziabile dell'Ue e che, quindi, le quote che Berna vole introdurre per l'immigrazione non sono accettabili. Kourkoulas ha poi chiesto alla Confederazione di firmare il protocollo relativo alla Croazia. La Svizzera non può beneficiare di un "menù alla carta".

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE