A sostenerlo sono Bertrand Piccard e André Borschberg.
Il 26 luglio 2016, Solar Impulse 2 ha circumnavigato con successo il globo senza carburante.
BERNA - Cinque anni fa Bertrand Piccard e André Borschberg compirono il giro del mondo alternandosi ai comandi di un velivolo monoposto ricoperto di celle solari; ora stanno piazzando una nuova pietra miliare aviatoria condividendo la cabina di un aereo a motore elettrico.
Il 26 luglio 2016, Solar Impulse 2 ha circumnavigato con successo il globo senza carburante, coprendo più di 42'000 km in 17 tappe e attraversando quattro continenti. Durante questa avventura, ad un'altitudine massima di più di 8500 metri, il vodese Bertrand Piccard e lo zurighese André Borschberg hanno dovuto alternarsi nell'abitacolo monoposto per ragioni di peso.
Oggi invece i due piloti hanno potuto condividere per la prima volta la cabina di pilotaggio di un aereo commerciale elettrico, il Bristell Energic. «L'aviazione pulita è in marcia», dice Bertrand Piccard a Keystone-ATS dall'aeroporto di Sion. «Sono molto felice di poter mostrare che l'aviazione elettrica si è evoluta. Oggi abbiamo volato con due persone, ma vedrete che tra due o tre anni, un aereo del genere sarà in grado di trasportarne una dozzina», assicura.
Volo silenzioso - I due piloti hanno insistito sulla diversa esperienza che un aereo elettrico offre agli utenti: è praticamente esente da rumore o vibrazioni. «È come pilotare un aliante che ha la capacità di andare su e giù. Ed è meraviglioso», nota André Borschberg.
Solar Impulse era un aereo a energia solare che generava elettricità volando, ma questo comportava un'enorme apertura alare, molte batterie e una bassa velocità. L'aereo elettrico, invece, ha batterie che devono essere ricaricate a terra da energia solare, eolica o idroelettrica, ad ogni volo.
«I primi aerei di linea elettrici sono sulla buona strada», afferma André Borschberg, cofondatore della società H55, uno spin-off di Solar Impulse, che ha sviluppato il propulsore di Bristell Energic. Un progetto è anche in corso in Canada per trasformare entro due anni degli idrovolanti in una versione elettrica per collegare Vancouver alle isole circostanti. Un traffico - sottolinea lo zurighese - che attualmente produce molto rumore e inquinamento.
Parallelamente, il Bristell Energic, il cui sviluppo è costato «diverse decine di milioni di franchi», dovrebbe essere messo a disposizione delle scuole di aviazione «per l'inizio del 2023». Anche questo è un progetto che permetterà di ridurre il notevole l'inquinamento acustico delle sessioni di allenamento, della durata di «circa un'ora».
Il problema delle distanze - In entrambi i casi le distanze percorse sono ancora brevi, ammette l'ingegnere, ma, ricorda, una gran parte del trasporto attuale consiste in viaggi relativamente corti. A poco a poco, le tecniche per le batterie miglioreranno. E «tra dieci anni vedremo i primi aerei navetta che trasporteranno passeggeri da una città all'altra in Europa, con un impatto acustico ed emissioni di CO2 limitati», dice Borschberg. «Se riusciamo a soddisfare questo genere di voli faremo un grande passo avanti nel trasporto pulito», nota.
L'aereo elettrico consente da un lato di rispondere alle questioni ambientali e d'altra parte «è una straordinaria opportunità per sviluppare apparecchi completamente nuovi», sottolinea anche l'ingegnere.
Solar Impulse - Il progetto di Solar Impulse, costato quasi 170 milioni di franchi, è stato finanziato, fra gli altri, da Omega, ABB e Google, e ha ricevuto il sostegno della Confederazione. Partito da Abu Dhabi il 9 marzo 2015, il volo intorno al mondo è durato oltre un anno e quattro mesi. Con un peso di una tonnellata e mezzo, ma largo come un Boeing 747, il Solar Impulse 2 ha volato a una velocità media di circa 80 km/h grazie alle batterie che immagazzinano l'energia solare catturata da circa 17.000 celle fotovoltaiche sulle sue ali.
Ma questo Bertrand Piccard non sa che esiste da tempo il treno elettrico, molto più veloce, capiente, conveniente e non si ferma nemmeno quando piove! Anche alcune meduse producono energia elettrica e si potrebbe accendere una lampadina, ma non è economicamente né tecnicamente possibile pensare di illuminare uno stadio prelevando la corrente da una piscina piena di meduse.
Poi ci penserà l’esercito con i nuovi, costosi e inutili caccia a inquinare..