Lorenzo Quadri ha interpellato il Consiglio federale in merito a recenti comportamenti della Fondazione "Un futuro per i nomadi svizzeri"
BERNA - Lorenzo Quadri torna ad interpellare il Consiglio federale, e questa volta pone l’accento sulla Fondazione “Un futuro per i nomadi svizzeri”, creata dalla Confederazione nel 1997 e legata all’Ufficio federale della cultura.
«Da qualche tempo la Fondazione si occupa sempre più della promozione dei nomadi stranieri» commenta Quadri. «Lo spostamento del focus dell’attività della Fondazione sui diritti dei nomadi stranieri avviene a detrimento di quelli delle comunità gitane elvetiche».
Stando al testo dell’interpellanza, cofirmata da Roberta Pantani, la Fondazione eserciterebbe pressioni sui Cantoni affinché mettano a disposizione delle aree di sosta miste, per nomadi svizzeri e stranieri. «Ciò avviene contro la volontà dei nomadi svizzeri».
Inoltre Quadri ricorda che in una sentenza del 12 febbraio 2019 su un ricorso contro la Legge sullo stazionamento delle comunità nomadi del Canton Neuchâtel, il Tribunale federale ha stabilito che Cantoni e Comuni non hanno alcun obbligo di mettere a disposizione delle aree di sosta per i nomadi stranieri, e che differenziare tra le comunità nomadi svizzere e quelle estere non costituisce una discriminazione.
Per far luce sul fenomeno, Quadri interpella in Consiglio federale, sottolineando anche l’assente scolarizzazione delle comunità rom straniere: