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SVIZZERABuone chances per l'iniziativa contro le esportazioni di armi

11.09.18 - 06:00
Con un’iniziativa un’alleanza multipartitica vorrebbe impedire l’export di armi verso Paesi in guerra civile, presente nella revisione dell’ordinanza sulle armi proposta dal Consiglio federale
Keystone
Buone chances per l'iniziativa contro le esportazioni di armi
Con un’iniziativa un’alleanza multipartitica vorrebbe impedire l’export di armi verso Paesi in guerra civile, presente nella revisione dell’ordinanza sulle armi proposta dal Consiglio federale

ZURIGO - Il testo dell'iniziativa popolare è stato presentato ieri.  I promotori - tra cui esponenti di Ps, Verdi e Verdi liberali - vorrebbero impedire l'esportazione di materiale bellico verso Paesi con conflitti interni e, nel contempo, verso nazioni che che violano sistematicamente e seriamente i diritti umani. «Il Consiglio federale ha oltrepassato una linea rossa allentando le direttive sull'esportazione di armi», afferma la consigliera nazionale verde Lisa Mazzone.

Le fa eco la consigliera nazionale socialista Priska Seiler Graf: «Il Consiglio federale vuole rendere possibile l'esportazione verso i Paesi in guerra civile a patto che il materiale bellico non venga utilizzato nel conflitto». «E i cittadini più critici si chiedono giustamente: “Come si può controllare una cosa del genere?”».

Anche il consigliere nazionale Udc Sebastian Frehner dubita di tali controlli, ma invece di restrizioni, chiede, tuttavia, una maggiore liberalizzazione delle esportazioni: «Per alcuni Stati si potrebbe emanare inizialmente un divieto, e in seguito riesaminarlo con molta attenzione», sostiene Frehner, secondo il quale le argomentazioni dell'alleanza sono ingannevoli: «Anche se è un male, le armi sono fatte per la guerra e per uccidere», aggiunge il consigliere nazionale. «Il fatto che i promotori dell’iniziativa non richiedano un divieto totale di esportazione, ma solo verso Paesi in guerra civile, li costringerebbe solo a mentire a sé stessi - conclude Frehner - È logico che le armi esportate prima o poi verrebbero utilizzate nei conflitti».

Intanto, le firme raccolte finora - il bando è online da ieri - sono già oltre 10mila. Per far sì che l’iniziativa venga lanciata ne servono altre 15mila entro 14 giorni. «Per alcune persone l’esportazione di materiale bellico è moralmente inaccettabile - afferma il politologo Mark Balsiger - L’iniziativa, quindi, sarà lanciata. Non ho dubbi».

 

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