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BERNA - La costruzione della nuova ferrovia transalpina (NFTA) sta giungendo al termine. La galleria di base del San Gottardo è stata inaugurata con successo in dicembre e quella del Ceneri è a buon punto. Lo indica la Delegazione di vigilanza della NFTA delle Camere federali (DVN) in quello che è destinato ad essere il suo ultimo rapporto in materia.
L'alta vigilanza parlamentare non spetterà infatti più alla DVN bensì alle Commissioni della gestione (CdG), delle finanze (CdF) e alla Delegazione delle finanze (DelFin). La DVN si occuperà solo di vegliare sui lavori rimanenti relativi all'adempimento delle condizioni poste per l'autorizzazione d'esercizio nonché su quelli di ultimazione dell'opera.
La DVN prevede di sciogliersi alla fine della corrente legislatura, nel 2019. Tale scioglimento richiede una modifica della legge sul transito alpino e del relativo decreto sul finanziamento. Prima di proporre queste modifiche, la Delegazione di vigilanza della NFTA intende consultare le commissioni parlamentari competenti.
Concernente la galleria di base del Monte Ceneri, la DVN ricorda che a inizio 2016 è caduto l'ultimo diaframma e che all'inizio di quest'anno è stato gettato l'ultimo blocco di calcestruzzo della volta. L'installazione della tecnica ferroviaria inizierà in estate.
Per poter assicurare la messa in esercizio del traforo a fine 2020, la DVN esorta i responsabili di progetto a verificare la pianificazione esistente e ad adottare le eventuali misure necessarie per garantire la sua inaugurazione nei tempi previsti. Si tratta di scongiurare il rischio di un rinvio di sei mesi dell'inaugurazione.
Le maggiori sfide, spiega la DVN, concernono l'ultimazione dell'installazione della tecnica ferroviaria e l'intervallo di tempo di otto mesi per la fase di prova e di test. Il rinvio di un anno (dal 2019 al 2020) dell'apertura dell'opera deciso nel 2015 ha tuttavia migliorato notevolmente la sicurezza della pianificazione.
Quanto alla galleria di base del San Gottardo, aperta l'11 dicembre al traffico regolare, le prime esperienze sono giudicate «positive» e «soddisfano le attese relative all'affidabilità dei nuovi impianti», afferma la DVN. Capitolo spese: a fine 2016 i costi pronosticati sono nuovamente diminuiti per la quarta volta consecutiva e sono attualmente stimati a 17,65 miliardi di franchi, 250 milioni in meno rispetto a fine 2015 e oltre un miliardo in meno rispetto al 2012.
