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SVIZZERA

Tassi negativi? «Nessuno scenario è escluso»

La BNS valuta nuovi tagli ai tassi d'interesse e possibili interventi sul franco a causa dell’incertezza economica globale.
BNS
Fonte ats
Tassi negativi? «Nessuno scenario è escluso»
La BNS valuta nuovi tagli ai tassi d'interesse e possibili interventi sul franco a causa dell’incertezza economica globale.
ZURIGO - La Banca nazionale svizzera (BNS) è pronta a ridurre ulteriormente il tasso guida alla luce dell'incertezza economica, senza escludere nessun scenario: lo ha ribadito oggi il presidente della direzione Martin Schlegel in un intervento al Po...

ZURIGO - La Banca nazionale svizzera (BNS) è pronta a ridurre ulteriormente il tasso guida alla luce dell'incertezza economica, senza escludere nessun scenario: lo ha ribadito oggi il presidente della direzione Martin Schlegel in un intervento al Point Zero Forum, un evento finanziario che si tiene a scadenza annuale a Zurigo.

"Se necessario, siamo pronti a considerare la reintroduzione di un tasso d'interesse zero o addirittura di una politica monetaria negativa", ha affermato il 48enne. A suo avviso, il rischio maggiore che l'istituto deve attualmente affrontare è l'incertezza prevalente sui mercati, la cui volatilità è esplosa con la guerra commerciale dichiarata da Washington.

Le incertezze sulla crescita globale, che probabilmente si ripercuoteranno anche sulla Svizzera, stanno avendo un impatto importante sul franco, un bene rifugio che si è rafforzato di quasi il 9% rispetto al dollaro dall'inizio dell'anno. In questo contesto, Schlegel ha ribadito che la BNS è pronta a intervenire sul mercato dei cambi, se necessario.

Il tasso guida della BNS è attualmente pari allo 0,25% e la maggior parte degli economisti si aspetta un taglio allo 0% al momento del prossimo esame trimestrale della situazione economica e monetaria, in programma il 19 giugno. Questo anche dopo il recente dato sull'inflazione, che in aprile è scesa più di quanto si aspettassero gli analisti, allo 0,0%. Interventi sui cambi sono per contro considerati più improbabili in quanto più rischiosi a causa delle possibili sanzioni statunitensi, dato che in passato Washington ha già messo alla gogna la Svizzera per manipolazione di valuta.

La Banca nazionale svizzera ha operato con interessi negativi a partire dal 18 dicembre 2014, inizialmente con una fascia di fluttuazione del Libor tra -0,75% e +0,25%. Dal gennaio 2015 è poi stato applicato il -0,75%, un valore che è rimasto stabile per oltre sette anni. Il 22 settembre 2022 si è tornati a valori positivi (0,25%), cresciuti sino a un massimo dell'1,75% nel 2023. Nel 2024 l'istituto ha invece operato in direzione opposta, agendo con quattro tagli successivi, che hanno abbassato il costo del denaro allo 0,50%. Quest'anno nel suo primo intervento, il 20 marzo, la BNS ha proceduto nello stesso modo, ritoccando il tasso allo 0,25%, che è il valore attuale.

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