Corea del Nord, Somalia, Siria. Ecco dove essere cristiani è una questione di vita o di morte. La classifica stilata dall’Organizzazione svizzera Open Doors
LOSANNA - La Corea del Nord è in cima alle classifiche dei paesi in cui si perseguitano i cristiani. Come riferisce l'organizzazione svizzera Open Doors, Pyongyang guida la graduatoria dei 50 paesi più ostili alle popolazioni di religione cristiana. In seconda posizione si colloca la Somalia, in terza la Siria.
Con l'arrivo al potere di Kim Jong-un due anni fa "si erano destate le speranze che in Corea del Nord le cose potessero cambiare" scrive l'organizzazione non governativa in una nota stampa. Speranze disattese nel 2013. A causa del rafforzamento dei controlli alle frontiere e alle perquisizioni nelle abitazioni è molto difficile poter praticare il credo cristiano.
In seconda posizione della classifica dell'indice dei paesi in cui si perseguono di più i cristiani figura la Somalia. Nonostante la capitale Mogadiscio sia controllata dai musulmani moderati "essere cristiani in quel paese è una questione di vita o di morte" si legge sulla nota di Open Doors. Se un cittadino viene incriminato di essere un convertito egli vien linciato davanti alla popolazione.
E poi c'è la Siria, che ha scalato la classifica ed ora è sul podio. L'anno scorso figurava ancora in 11esima posizione. La situazione è peggiorata per i cristiani. Ad essere particolarmente pericolosi sono gli attacchi violenti delle milizie jidahiste locali ed internazionali.
Nella top ten dei paesi più pericolosi per i cristiani troviamo, inoltre, l'Iraq, l'Afghanistan, l'Arabia Saudita, le Maldive, il Pakistan, l'Iran e lo Yemen. Come negli anni scorsi, "si individua nell'islam radicale il fattore principale scatenante la persecuzione dei cristiani" si legge sulla nota dell'organizzazione.
Non solo nei paesi islamici si osserva il fenomeno della persecuzione, ma anche in Vietnam, in Birmania, in India, nello Sri Lanka e in Colombia. Nel Sudest asiatico, per esempio, le persecuzioni avverrebbero, sempre stando al report di Open Doors, a livello locale. Le autorità hanno poi approvato delle nuove leggi "che di primo acchito non hanno nulla a che fare con la religione, ma che, di fatto, tagliano la crescita della chiesa".
L'organizzazione open Doors, come scrive il Tages-Anzeiger, è nata nel 1955 ed ha sede a Romanel-sur-Lausanne. Si definisce apolitica e indipendente. Da 24 anni Open Doors pubblica l'indice sulla situazione dei cristiani nel mondo.
La Classifica
Corea del Nord (1)
Somalia (5)
Siria (11)
Iraq (4)
Afghanistan (3)
Arabia Saudita (2)
Maldive (6)
Pakistan (14)
Iran
Yemen
Sudan
Eritrea
Libia
Nigeria
Uzbekistan
Repubblica Centrafricana
Etiopia
Vietnam
Qatar
Turkmenistan
Laos
Egitto
Birmania
Brunei
Colombia
Giordania
Oman
India
Sri Lanka
Tunisia
Bhutan
Algeria
Mali
Palestina
Emirati Arabi Uniti
Mauritania
Cina
Kuwait
Kazakistan
Malesia
Bahrain
Isole Comore
Kenya
Marocco
Tagikistan
Gibuti
Indonesia
Bangladesh
Tanzania
Niger