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ZURIGORicorso respinto, Carlos resta in prigione

05.09.13 - 10:52
Il Tribunale d'appello ha respinto il ricorso
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Ricorso respinto, Carlos resta in prigione
Il Tribunale d'appello ha respinto il ricorso

ZURIGO - Ricorso respinto. Il pluripregiudicato Carlos, minorenne seguito da un'équipe di operatori sociali sottoposto a un programma di reinserimento da 29mila franchi, resta nella prigione di Limmattal, dove era stato condotto a inizio settimana. Il tribunale di Zurigo ha respinto il ricorso. La notizia di Ats è stata confermata da una portavoce del Ministero pubblico di Zurigo. Il legale del ragazzo di origini brasiliane ha 30 giorni di tempo per rivolgersi al Tribunale federale.

Il difensore del 17enne pluripregiudicato, da giorni al centro di accese polemiche per il programma di presa a carico che costava allo Stato 29'000 franchi al mese, aveva infatti presentato ricorso contro il trasferimento, avvenuto venerdì scorso, in un penitenziario.

Il legale aveva messo in dubbio "che l'improvviso cambiamento della forma di collocamento fosse giuridicamente corretta e sensata dal punto di vista pedagogico".

La magistratura zurighese aveva da parte sua fatto sapere nei giorni scorsi che il collocamento nella struttura chiusa era stato deciso - in seguito alle continue rivelazioni dei media che sono arrivati anche a rendere pubblico il domicilio dell'adolescente - per la necessità "di proteggere il giovane" e per garantire l'applicazione delle misure a cui è stato sottoposto.

Il difensore del giovane aveva ricordato peraltro che prima di avere a disposizione l'appartamento di 4 locali e mezzo a Basilea Campagna, nelle vicinanze della palestra dove seguiva corsi di boxe thailandese, Carlos ha passato 10 mesi in prigione e in una struttura psichiatrica chiusa.

Tutti gli esperti che hanno avuto a che fare con lui hanno assicurato che le nuove misure di presa a carico erano "molto efficaci", scrive ancora il legale.

Il caso Carlos - dal nome fittizio dato dai media al ragazzo - è scoppiato in seguito ad un lungo servizio mandato in onda due domeniche fa dalla tv svizzero tedesca SRF. Il magistrato capo dei minorenni zurighese Hansueli Gürber, al quale era dedicato il reportage, ha raccontato delle misure predisposte per il giovane in alternativa al piazzamento in una struttura chiusa per giovani delinquenti.

Il 17enne ha iniziato ad occupare la giustizia a partire dai 9 anni d'età e i dossier aperti nei sui confronti per delitti violenti, rapine, minacce, possesso illegale di armi e consumo di stupefacenti riempiono ormai diversi classificatori. L'ultimo episodio, il più grave, risale a due anni fa, quando Carlos inferse quattro coltellate alla schiena a un altro giovane, che è sopravvissuto "soltanto con grande fortuna".

Nel reportage il giudice si diceva convinto che le misure messe in atto per il 17enne siano la soluzione migliore per evitare che rimanga per tutta la vita un delinquente. Fra le numerose reazioni c'è stata quella dell'UDC zurighese che due giorni fa ha duramente attaccato la Magistratura dei minorenni e ha chiesto al Gran Consiglio l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta.

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