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LUCERNA

Neonato muore dopo l'anestesia: assolti i medici

Erano stati accusati dalla Procura di Lucerna di omicidio con dolo eventuale. La famiglia valuta la possibilità di presentare ricorso
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Fonte Tages-Anzeiger
Neonato muore dopo l'anestesia: assolti i medici
Erano stati accusati dalla Procura di Lucerna di omicidio con dolo eventuale. La famiglia valuta la possibilità di presentare ricorso

LUCERNA - Doveva essere un’operazione di routine e invece per un neonato del Cantone di Lucerna si è trasformata in tragedia. Il piccolo, a soli tre mesi di vita, era ricoverato in un ospedale della Svizzera centrale per un intervento chirurgico a causa di un’ernia inguinale, un’operazione eseguita in media oltre 20 mila volte l’anno nel Paese. Ma qualcosa è andato storto: durante la somministrazione dell’anestesia, la pressione sanguigna è precipitata. In pericolo di vita, il bambino è stato rianimato e stabilizzato, ma quando i medici hanno deciso di procedere con una seconda anestesia, la pressione è nuovamente crollata. Meno di un’ora dopo la prima rianimazione, il bambino è stato sottoposto a un nuovo massaggio cardiaco, stavolta senza esito. È morto a nove settimane di vita. Ieri i medici imputati sono stati assolti.

La richiesta dell'accusa - La Procura di Lucerna ha accusato i tre medici coinvolti di lesioni colpose e omicidio con dolo eventuale, sostenendo che avrebbero accettato il rischio della morte del paziente. Secondo l’accusa, i medici avrebbero dovuto tener conto del sospetto che il bambino soffrisse di sindrome di Williams-Beuren, una rara malattia genetica caratterizzata da cardiopatie come la stenosi aortica, che aumenta significativamente i rischi legati a interventi chirurgici e anestesia. L’accusa ha richiesto pene detentive parzialmente condizionali in caso di condanna.

«Se un adulto ha un arresto circolatorio e viene rianimato, non si sottopone il corpo allo stesso stress pochi minuti dopo, senza sapere se sopravviverà», ha dichiarato l’avvocato dei familiari durante l’udienza di novembre davanti al tribunale penale di Lucerna. «Qui stiamo parlando di un bebè di poco più di 3 chilogrammi».

Per la difesa l'operazione era urgente - I tre medici si sono difesi, affermando di non essere a conoscenza del sospetto sulla sindrome di Williams-Beuren al momento dell’intervento e sottolineando che non è stato provato con certezza che la morte del neonato fosse direttamente collegata alla narcosi. Secondo la difesa, l’operazione era urgente e la decisione di procedere con la seconda anestesia è stata presa dopo attenta valutazione dei rischi. Interrompere l’intervento non avrebbe risolto il problema, e il bambino avrebbe comunque dovuto essere operato successivamente, con i medesimi rischi.

Assolti gli imputati - La giudice ha assolto tutti gli imputati «da ogni colpa e pena», come riportato nella sentenza del 19 novembre, e non è stato concesso alcun indennizzo ai medici, che saranno però risarciti per le spese legali. I genitori, invece, dovranno sostenere da soli i costi per il loro avvocato.

La vicenda non si chiude con l’assoluzione: sia la Procura di Lucerna sia i familiari hanno chiesto che il tribunale motivi la sentenza, e solo dopo si deciderà se presentare appello.

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