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ZURIGO

Cold case (con ricompensa) a Zurigo

La polizia cantonale ha deciso di riaprire le indagini sull'omicidio di un 22enne ucciso a colpi di pistola nel 1999.
Polizia cantonale Zurigo (immagine illustrativa)
Cold case (con ricompensa) a Zurigo
La polizia cantonale ha deciso di riaprire le indagini sull'omicidio di un 22enne ucciso a colpi di pistola nel 1999.
Per chi fornirà informazioni utili a identificare lo sparatore è previsto un compenso di diecimila franchi.
ZURIGO - La polizia cantonale di Zurigo ha riaperto le indagini sull'omicidio di un giovane ucciso a colpi di pistola nel 1999 a Schlieren (ZH). Una ricompensa di 10'000 franchi è prevista per chi potrà fornire informazioni utili per id...

ZURIGO - La polizia cantonale di Zurigo ha riaperto le indagini sull'omicidio di un giovane ucciso a colpi di pistola nel 1999 a Schlieren (ZH). Una ricompensa di 10'000 franchi è prevista per chi potrà fornire informazioni utili per identificare lo sparatore.

I fatti risalgono alla sera del 3 novembre 1999, quando un uomo di 20 anni fu ucciso e un 22enne rimase ferito. Entrambi erano macedoni del nord residenti nel canton Soletta. L'inchiesta è stata riaperta nella speranza che persone informate dei fatti o testimoni facciano dichiarazioni, scrive oggi in una nota la polizia cantonale zurighese.

All'epoca, i sospetti si erano concentrati su un albanese di 18 anni che è stato arrestato in Italia nel 2000 ed estradato in Svizzera nel 2002. In mancanza di riscontri, il procedimento nei suoi confronti è però stato archiviato nel 2003.

Le indagini iniziali dopo l'omicidio hanno fatto emergere indizi relativi a vari altri reati commessi da persone vicine al sospettato e alla vittima. La polizia non precisa tuttavia di quali delitti si tratti. «Si può supporre che persone coinvolte e interrogate abbiano deliberatamente nascosto informazioni sugli autori e sui loro motivi per non incriminarsi», scrive in proposito la polizia cantonale.

Ora che tutti i delitti correlati - a eccezione dell'omicidio - sono in prescrizione, gli inquirenti hanno promesso la ricompensa di 10'000 franchi nella speranza di ottenere «informazioni che possano essere utilizzate in tribunale per identificare il colpevole».

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