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«Il medico avrebbe potuto evitare la morte del paziente bloccando il dosaggio eccessivo di Methotrexat più rapidamente e prescrivendo l'antidoto» ha dichiarato il giudice
NEUCHÂTEL - Un medico che era stato assolto lo scorso febbraio nel cantone di Neuchâtel per una overdose mortale di un farmaco in una casa per anziani è stato condannato oggi in appello a una pena pecuniaria sospesa per due anni di 30 aliquote giornaliere da 300 franchi. La Corte penale del Tribunale cantonale di Neuchâtel ha ritenuto che abbia violato i doveri di diligenza.
«Il medico avrebbe potuto evitare la morte del paziente bloccando il dosaggio eccessivo di Methotrexat più rapidamente e prescrivendo l'antidoto», ha affermato Pierre Cornu, giudice del Tribunale cantonale.
La Corte ha quindi ribaltato la sentenza del Tribunale regionale di Neuchâtel e ha riconosciuto il medico colpevole di omicidio colposo e di abbandono. Egli dovrà anche versare un totale di oltre 40'000 franchi, tra spese legali e risarcimenti, alle tre figlie della vittima, un uomo di quasi 79 anni deceduto nell'ottobre 2016 nella casa per anziani nella quale era stato trasferito poche settimane prima.
In primo grado, il tribunale regionale di Neuchâtel aveva affermato nella sua sentenza che il medico non aveva violato il suo dovere di diligenza. Secondo la Corte, il dosaggio eccessivo del farmaco era stato il risultato di una serie di errori commessi da altre persone.
L'avvocato del medico, Julien Broquet, ha sostenuto invano che il farmaco fatale Methotrexat era stato somministrato erroneamente dal personale della casa per diversi giorni prima che il suo cliente firmasse la scheda terapeutica. «Il processo di tossicità era irreversibile», essendo l'antidoto decisivo per contrastare gli effetti entro le prime 48 ore.
