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GINEVRAContro Exit per impedire il suicidio del fratello

24.10.16 - 18:48
La morte del pensionato era prevista il 18 ottobre, ma la giustizia è intervenuta allo scopo di poter ascoltare le parti in causa
Contro Exit per impedire il suicidio del fratello
La morte del pensionato era prevista il 18 ottobre, ma la giustizia è intervenuta allo scopo di poter ascoltare le parti in causa

GINEVRA - Il Tribunale civile di Ginevra si è occupato oggi della denuncia presentata da due fratelli contro l'associazione Exit, con l'obiettivo di impedire al fratello maggiore di 82 anni di ricorrere all'assistenza al suicidio. La morte del pensionato era prevista il 18 ottobre, ma la giustizia è intervenuta allo scopo di poter ascoltare le parti in causa.

All'udienza svoltasi questo pomeriggio hanno assistito i tre fratelli, che poco prima di entrare nell'aula si sono abbracciati affettuosamente. Il fratello maggiore ha poi presentato agli autori della denuncia i rappresentanti dell'Associazione per il diritto di morire nella dignità (Exit). La presidente del Tribunale li ha in seguito ascoltati a porte chiuse per un'ora e mezza.

Le arringhe degli avvocati si sono invece svolte in assenza dei tre fratelli, ma alla presenza del pubblico. L'avvocato François Membrez, che rappresenta gli autori della denuncia, ha precisato che il procedimento riguarda esclusivamente l'allentamento dei criteri di assistenza al suicidio deciso da Exit in occasione della sua assemblea generale del 2014.

L'associazione presta ormai assistenza anche alle persone colpite da "pluripatologie invalidanti legate all'età". Secondo il legale, questo criterio non corrisponde alle norme dell'Accademia svizzera delle scienze mediche (ASSM): fin di vita imminente, cure alternative proposte e capacità di discernimento. "Il desiderio di suicidio non dev'essere il sintomo di disturbi depressivi", ha sottolineato Membrez.

Per l'avvocato, le norme dell'ASSM sono vincolanti. Vi si riferiscono la legge sui prodotti terapeutici - che regola la prescrizione della pozione letale di pentobarbital -, il Tribunale federale in una decisione volta a proteggere il paziente contro gli abusi, nonché la legge vodese sull'assistenza al suicidio, ha sottolineato il legale.

Gli autori della denuncia criticano pure il modo con cui Exit ha analizzato la situazione dell'ottantenne: l'associazione riconosce che l'uomo è ancora vivace e non in fin di vita. In una lettera, il vedovo riferisce tuttavia di sofferenze psichiche e fisiche "intollerabili". Al riguardo, Membrez deplora che l'anziano non sia stato visto da uno psicologo, nonché l'assenza di cure psicoterapeutiche.

Dati i legami che li uniscono con il fratello maggiore, i due fratelli autori della denuncia "hanno il diritto di fermare questo atto illecito", ha sostenuto l'avvocato. Membrez non ha escluso l'eventuale inoltro di una richiesta di risarcimento per torto morale, qualora l'anziano dovesse effettivamente morire con l'assistenza di Exit.

Il legale di quest'ultima, Yves Grandjean, ha invece chiesto alla Corte di respingere la denuncia e messo in dubbio la legittimità dei due fratelli a intervenire per impedire la morte del parente. Nella questione sottoposta al Tribunale si affrontano due diritti: il diritto di morire e il diritto all'affetto, ha dichiarato. "Il primo ha un peso molto più grande".

Secondo il legale, le regole dell'ASSM non sono applicabili, in quanto non vincolanti: nel caso in esame, l'assistenza al suicidio non è dunque illecita. L'avvocato ha pure evocato la complessità della nozione di fin di vita. "A partire dagli 80 anni, la diminuzione delle capacità fisiche e le preoccupazioni che essa provoca devono permettere di morire con determinazione", ha dichiarato.

Le capacità di discernimento dell'ottantenne non possono essere messe in dubbio: "siamo in presenza di un consenso informato da parte di questa persona, che ha il diritto di morire con dignità". La sua volontà - ha sottolineato - "è determinata e determinante".

La presidente della Corte renderà nota la sua decisione entro tre mesi al massimo. Nell'intervallo, il divieto impartito a Exit di fornire la pozione letale all'ottantenne rimarrà in vigore.

 

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