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BERNALeali alla Patria, lo sono anche i militari svizzeri di origine straniera?

14.01.14 - 19:15
Non sono pochi coloro che vorrebbero proibire agli svizzeri di seconda generazione di prestare il servizio militare. I dubbi dei più scettici sono però da dissipare…
Foto d'archivio (Keystone)
Leali alla Patria, lo sono anche i militari svizzeri di origine straniera?
Non sono pochi coloro che vorrebbero proibire agli svizzeri di seconda generazione di prestare il servizio militare. I dubbi dei più scettici sono però da dissipare…

BERNA - Quanti sono i soldati svizzeri che hanno origini straniere? Dare una risposta a questa domanda è assai difficile. Ufficialmente viene risposto così: "Uno svizzero è uno svizzero". In altre parole, l’individuo in possesso di un passaporto svizzero è considerato parte integrante di uno Stato, indipendentemente dall'origine etnica o dall'appartenenza religiosa.

Eppure la questione per molti non è di poco conto. Lo dimostrerebbe un sondaggio pubblicato lo scorso anno dal Politecnico di Zurigo attraverso il quale si dimostrerebbe che una buona parte degli intervistati nutra forti dubbi sulla lealtà dei soldati di discendenze allogene nei confronti dell’esercito svizzero.

Il 29% ritiene che un componente dell'esercito con radici svizzere è più disposto a difendere la patria e il 13% pensa che per assicurare la sicurezza nazionale ai cittadini svizzeri naturalizzati dovrebbe essere proibito il servizio militare.

Un recente studio del Politecnico di Zurigo citato dalla “Neue Luzerner Zeitung”, ed apparso anche sulla Basler Zeitung rivela, sfatando i timori dei più scettici, che i soldati di seconda generazione sarebbero più motivati rispetto ai loro camerati svizzeri.

Il 60,2% dei soldati di origine straniera ha definito "grande" la disponibilità e l'impegno a favore dell'esercito svizzero contro il 57,8% degli autoctoni.

La differenza percentuale potrebbe sembrare trascurabile, "ma in tutti i casi è statisticamente rilevante" ha dichiarato il sociologo Tibor Szvircsev Tresch. Egli ha invitato a sfatare quello schema mentale secondo cui gli svizzeri di origini straniere non avrebbero una dose sufficiente di lealtà e di spirito di abnegazione nei confronti dell'esercito: "La supposizione secondo cui gli stranieri di seconda generazione sarebbero meno idonei al servizio militare è stata sfatata". All'inchiesta, risalente all'estate scorsa, hanno partecipato 4.839 reclute.

Stando sempre alle parole di Tresch, l'esercito avrebbe una funzione che risponde a istanze di socializzazione e risponderebbe a importanti questioni di integrazione nella società svizzera. Tresch ha aggiunto che, il soldato di origini straniere vede aumentare l'interesse nei confronti della cultura e delle peculiarità svizzere grazie al servizio militare: "Sono molti coloro che dopo la scuola reclute si sentono ancora più svizzeri".

La conferma arriva anche da Bashkim Iseni: "Diversi giovani uomini di origini straniere sono fieri di portare l'uniforme svizzera" ha dichiarato il politologo e direttore del portale "albinfo.ch".

Per gli svizzeri di origine straniera il servizio militare rappresenta un passaggio importante nel percorso di integrazione al tessuto sociale ed economico elvetico. Infatti essere soldato svizzero rappresenta ancora oggi - non importa se di origine straniera di prima o di seconda generazione -, una possibilità preziosa per avere migliori possibilità di inserimento nel lavoro o nella ricerca di un alloggio. E' vero, l'importanza di essere soldato di carriera nella società di oggi è andata via via sfumando nel corso degli ultimi anni, ma in alcuni ambiti lavorativi il solo fatto di aver svolto il servizio militare può essere considerato ancora un criterio interessante per certi datori di lavoro. Tresch, riferendosi a quest’ultimo punto, spiega che i timori dei datori di lavoro vengono dissipati nel momento in cui, sul curriculum esaminato, risulta che il candidato svizzero di origine straniera ha svolto il servizio militare.

C'è un altro aspetto su cui Tresch invita a riflettere. In paesi come la Turchia o la ex Jugoslavia "chi vuole farsi una posizione fa carriera militare". L'esercito, infatti, conferisce un certo prestigio e garantisce una posizione sociale stabile. In Svizzera, invece, non avviene tutto ciò.

La percentuale di soldati “stranieri” è significativa e rende l’idea della sua importanza. E se confrontata con la composizione della popolazione svizzera essa risulta ancora più alta. Nel 2012 la percentuale di reclute con origini straniere è stata del 27,7%. I cittadini over 15 con origini straniere che abitano in Svizzera erano il 34,7%. Percentuale che comprende il 12,7% di svizzeri assimilati, ossia naturalizzati.

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