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BERNACaso Hildebrand, critiche alla Calmy-Rey

18.03.13 - 13:39
Secondo un rapporto delle Commissioni della gestione del parlamento il Consiglio federale ha violato il principio costituzionale di legalità. Il Governo respinge le accuse
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Caso Hildebrand, critiche alla Calmy-Rey
Secondo un rapporto delle Commissioni della gestione del parlamento il Consiglio federale ha violato il principio costituzionale di legalità. Il Governo respinge le accuse

BERNA - Il Consiglio federale ha violato il principio costituzionale di legalità in occasione degli eventi che hanno condotto alle dimissioni, all'inizio del 2012, dell'allora presidente della Banca nazionale svizzera (BNS) Philipp Hildebrand. Lo afferma un rapporto delle Commissioni della gestione del parlamento, che rivolge severe critiche all'operato dell'ex consigliera federale Micheline Calmy-Rey.

 

Nel rapporto, di un centinaio di pagine, le due commissioni biasimano gli errori commessi nella ripartizione delle competenze tra i vari organi di sorveglianza implicati in questa vicenda. Senza soffermarsi troppo sugli aspetti politici che hanno spinto Hildebrand a dimettersi il 9 gennaio 2012 per operazioni su valute imputate a sua moglie, i commissari giungono alla conclusione che "la competenza di verificare le transazioni bancarie del presidente della BNS spettavano chiaramente alla stessa Banca nazionale, e più precisamente al Consiglio di Banca".

 

Informata a dicembre 2011 dal neo rieletto consigliere nazionale Christoph Blocher (UDC/ZH) dei sospetti concernenti le dubbiose transazioni di Hildebrand, Micheline Calmy-Rey si è impossessata del dossier, invece di cedere la mano. Calmy-Rey, presidente della Confederazione nel 2011, ha voluto fare chiarezza sull'episodio attraverso una delegazione governativa e rappresentanti dell'amministrazione. Nel timore che un eventuale comportamento riprensibile del presidente della BNS potesse nuocere alla Svizzera, l'ex consigliera federale, ha così privilegiato la dimensione politica.

 

Gli autori del rapporto ammettono che Calmy-Rey era in quel periodo sotto pressione. Gli informatori che avevano trasmesso i dati sensibili su Hildebrand a Blocher minacciavano infatti di pubblicarli. Per fare luce sulla vicenda, l'ex consigliera federale ha ascoltato Hildebrand, senza riferirne al Consiglio di Banca. Avrebbe invece dovuto, secondo le commissioni, informare "immediatamente e personalmente il presidente" di tale organismo.

 

Non esente da critiche è inoltre la decisione di affidare le verifiche sui conti bancari di Hildebrand al direttore e al vice direttore del Controllo federale delle finanze. Le commissioni della gestione constatano che le misure varate dalla presidente della Confederazione del 2011 e dalla delegazione ad hoc del Consiglio federale "non poggiavano su alcuna base legale".

 

E vi è ancora un altro rimprovero: il collegio governativo avrebbe dovuto essere coinvolto in tempi molto più rapidi. L'esecutivo è infatti stato informato soltanto il 23 dicembre 2011 dei sospetti gravanti su Hildebrand, ossia tre settimane dopo il primo incontro tra Blocher e Calmy-Rey. Temendo anche in questo caso indiscrezioni, l'allora presidente della Confederazione sarebbe stata indotta a informare quante meno persone possibile. Ma per i commissari "tale situazione è inaccettabile: il governo svizzero deve infatti essere in grado di gestire debitamente temi sensibili nel rispetto della confidenzialità".

 

Accuse respinte - Il Consiglio federale non condivide il parere delle Commissioni della gestione del parlamento. Le basi legali esistevano, fa sapere oggi in un comunicato il portavoce governativo André Simonazzi. "Si trattava di risolvere un problema politico che avrebbe potuto avere gravi ripercussioni sulla reputazione della Svizzera. Non reagire avrebbe significato non difendere gli interessi del Paese, una situazione inimmaginabile per il Consiglio federale".

Il governo "esaminerà nel dettaglio le raccomandazioni delle Commissioni della gestione e formulerà il suo parere definitivo entro il termine impartitogli", ossia entro il 29 maggio.

Ats

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