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SVIZZERA

Dazi calmierati: «Serve ancora un po' di tempo»

Parmelin sull'entrata in vigore del nuovo tariffario doganale: «Ci vorranno circa 10-12 giorni»
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Dazi calmierati: «Serve ancora un po' di tempo»
Parmelin sull'entrata in vigore del nuovo tariffario doganale: «Ci vorranno circa 10-12 giorni»

BERNA - Secondo il ministro dell’economia Guy Parmelin, non è ancora chiaro quando entrerà in vigore il nuovo tariffario doganale, anche se ciò potrebbe avvenire tra dieci o dodici giorni.

«Serve ancora un po' di tempo», ha dichiarato il consigliere federale in un’intervista alla SRF.

Gli Stati Uniti ridurranno i loro dazi al 15% sulle merci provenienti dalla Svizzera, rispetto all’attuale 39%. Sia il Consiglio federale sia la Casa Bianca lo hanno comunicato venerdì. Contestualmente alla riduzione dei dazi USA, la Svizzera eliminerà, nell’ambito dell’accordo, i dazi d’importazione su una serie di prodotti statunitensi.

«I beni già esentati dai dazi (farmaceutica, metalli preziosi, microcomponenti) lo saranno ancora», ha continuato Parmelin, «quelli che prima dell'introduzione dei tassi maggiorati erano superiori al 15% torneranno al loro valore precedente».

Per quanto riguarda le concessioni, la Confederazione spalanca le porte ai prodotti ittici americani (soprattutto i frutti di mare) e anche al bisonte, il manzo e i (molto controversi) polli. «Un altro punto centrale delle nostre discussioni», ha continuato il vodese, «riguarda la promozione dei prodotti americani, su tutti le automobili».

Malgrado la soddisfazione, restano fuori dall'accordo beni fondamentali per l'economia elvetica, come gli orologi, il formaggio, alcuni macchinari industriali e il caffè. Questi manterranno aliquote uguali o superiori al 15%, anche se prima dell'introduzione dei dazi al 39% erano tassati per percentuali inferiori».

Secondo il Consiglio federale, le imprese svizzere prevedono di realizzare negli Stati Uniti investimenti diretti per un totale di 200 miliardi di dollari entro il 2028. La Casa Bianca, da parte sua, ha comunicato che tali investimenti si estenderanno nei prossimi cinque anni a tutti i 50 Stati federali.

Il Liechtenstein investirà 300 milioni di dollari e creerà il 50% di posti di lavoro in più nel settore privato. L’obiettivo, secondo Washington, è di concludere l’accordo all’inizio del 2026.

L’annuncio della riduzione dei dazi statunitensi stabilizza le relazioni commerciali bilaterali, ha sottolineato il Consiglio federale davanti ai media.

Sebbene, rispetto a prima dell’introduzione dei dazi aggiuntivi in aprile, permanga complessivamente un livello più alto, la riduzione concordata dovrebbe comunque generare impulsi positivi per l’economia svizzera.

I dazi USA del 39% avevano già causato danni, poiché colpivano il 40% delle esportazioni, ha ricordato Parmelin.

UBS aveva anticipato - UBS ha comunicato oggi di aver già anticipato una significativa revisione al ribasso dei dazi doganali statunitensi nelle sue previsioni di crescita per l'economia svizzera.

«Questo accordo - indica una nota della grande banca - non modifica quindi in modo significativo le nostre prospettive. Continuiamo a prevedere una crescita del PIL di circa l'1% nel 2026, che è nettamente inferiore alla crescita media dell'1,9% registrata negli ultimi 15 anni. L'aumento dovrebbe essere sostenuto dall'economia interna, mentre non prevediamo un impulso significativo dal commercio estero».

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