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SVIZZERA

All'attacco contro le chiamate fraudolente

Dal prossimo 1° gennaio, i fornitori di telecomunicazioni dovranno filtrare meglio le chiamate. Ecco come
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Fonte SRF / Tages-Anzeiger
All'attacco contro le chiamate fraudolente
Dal prossimo 1° gennaio, i fornitori di telecomunicazioni dovranno filtrare meglio le chiamate. Ecco come

BERNA - Le chiamate fraudolente sono ormai all'ordine del giorno. Ecco che ora il governo federale intende intervenire più efficacemente contro questo tipo di frode e i fornitori di telecomunicazioni, come Swisscom, dovranno filtrare meglio le chiamate e mostrare i numeri in modo diverso sui display dei cellulari.

Come riportato dalla SRF, a partire dal 1° gennaio 2026, le chiamate provenienti dall’estero che utilizzano un numero fisso svizzero saranno sistematicamente controllate dai fornitori di telecomunicazioni locali. E qualora dovessere venire rilevato un numero falso, la chiamata sarà mostrata sul display come anonima, quindi non comparirà come numero svizzero. Dal 1° luglio la misura - elaborata dall’Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM) in collaborazione con i fornitori di telecomunicazioni svizzeri - sarà poi estesa pure ai numeri di telefono mobili.

Non il primo tentativo - Arginare questo fenomeno non è semplice, soprattutto perché i truffatori modificano sempre le proprie strategie. Tuttavia, secondo Swisscome, oggigiorno vengono già bloccate circa un milione di chiamate di spoofing al mese.

Il modello austriaco - E mentre Berna finora è rimasta nell'ombra sulla questione, in Austria la lotta allo sproofing è sempre più concreta. Da un anno a questa parte, infatti, i fornitori di telecomunicazioni devono verificare l'autenticità dei numeri austriaci per le chiamate dall'estero. Da allora, le segnalazioni di tentativi di truffa sono diminuite drasticamente, secondo quanto riportato dalle autorità competenti. La conseguenza è stata, tuttavia, che per le frodi sono più spesso utilizzati numeri stranieri, tedeschi o britannici.

La misura potrebbe essere adottata anche in Svizzera. In Parlamento è infatti pendente una mozione di Martin Candinas che richiede interventi attivi contro il call spoofing, facendo esplicito riferimento all’esperienza austriaca.

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