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CANTONE/SVIZZERADal vino di cobra alle collane di corallo: ma il souvenir esotico può costare caro

14.12.23 - 15:04
Molti svizzeri a Natale vanno nel Sud-Est asiatico e in Africa: i "ricordini" possono essere puniti con multe fino a 1 milione di franchi
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Fonte WWF
Dal vino di cobra alle collane di corallo: ma il souvenir esotico può costare caro
Molti svizzeri a Natale vanno nel Sud-Est asiatico e in Africa: i "ricordini" possono essere puniti con multe fino a 1 milione di franchi

BELLINZONA - Una collana di corallo per la nonna? Una bottiglia di whisky con dentro uno scorpione per un amico? Un vino di cobra e della carne di scimmia per un familiare amante delle stravaganze culinarie?

Sud-est asiatico e Africa: il Natale esotico degli svizzeri e la voglia di souvenir - Il Natale è alle porte e molti svizzeri lo trascorreranno al caldo sole del Sud-Est asiatico o dell’Africa. Spesso al rientro portano con sé qualche souvenir, da tenere in casa come ricordo ma anche da regalare, in una sorta di dono natalizio posticipato. Qualcuno di loro sicuramente non sa che molti "ricordini" esotici non possono essere importati e, come ricorda il WWF, «nella maggior parte dei casi questi oggetti hanno contribuito allo sfruttamento della natura, alla minaccia delle specie o alla sofferenza di animali».

Pellicce di tigre, braccialetti di avorio e scialli di antilope: i sequestri in dogana e multe fino a 1 milione di franchi - Ogni anno alla frontiera svizzera vengono confiscate diverse centinaia di articoli di specie animali e vegetali protette, tra questi proprio la carne di scimmia, ma anche braccialetti d’avorio, pellicce di tigre, scialli fatti con la lana dell'antilope tibetana: le autorità ricordano che il possesso di questi souvenir di cui è severamente vietata l'importazione può essere punito con una multa che può arrivare fino a 1 milione di franchi.

Una guida per sapere cosa mettere in valigia - Per aiutare i viaggiatori a scegliere cosa portare a casa e soprattutto evitare di mettere in valigia articoli proibiti dalla legge, WWF e Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) hanno messo a punto una guida che aiuta a fare chiarezza.

«La sensibilizzazione dell’opinione pubblica riveste un ruolo cruciale nella lotta al commercio di animali selvatici - spiega René Kaspar, responsabile per la conservazione delle specie internazionale di WWF Svizzera - e i consumatori, se informati, prendono decisioni migliori che contribuiscono alla conservazione delle specie in pericolo e frenano la domanda di prodotti illegali della fauna selvatica».

Cosa non portare di ritorno dalle vacanze - Ma cosa bisogna assolutamente evitare di portare con sè di ritorno dalle vacanze? «Animali vivi come per esempio serpenti, camaleonti o pappagalli - spiegano dal WWF - ma anche coralli, gioielli e statuine fatti con ossa di animali protetti come elefanti, rinoceronti o balene, scialli di lana shatoosh (ndr. filato pregiatissimo proveniente dai monti dell'Himalaya e ottenuto dai peli delle capre Chiru, le rarissime antilopi tibetane), prodotti medici e cosmetici ottenuti da specie animali minacciate, borse o scarpe in pelle di coccodrillo o serpente, orchidee e cactus».

«Non fa differenza che i prodotti siano stati raccolti in natura» - Spesso le persone non sanno che un souvenir proviene da una specie protetta: Bruno Mainini, vice responsabile della divisione Importazioni da Paesi terzi e conservazione delle specie all’USAV, ricorda che «tra l’altro non fa differenza che i prodotti sono stati raccolti in natura, come nel caso dei coralli sulla spiaggia o di piume trovate nella foresta, oppure acquistati. Anche agli alimenti e agli animali vivi si applicano regole severe». Alle dogane svizzere i controlli effettuati sui viaggiatori mettono in luce che «gli articoli più frequentemente confiscati ai turisti per mancanza di documentazione sono oggetti in pelle di rettile, pezzi di corallo e caviale».

Dietro il bel souvenir la mano lunga del bracconaggio - Meglio quindi informarsi in anticipo sulle regole di importazione ed esportazione e ogni tanto farsi qualche domanda sull’origine dei souvenir esotici. «Gli animali vivi spesso provengono da catture illegali» ricorda ancora il WWF e «il commercio illegale ha un impatto nefasto sugli animali, sugli ecosistemi e sulla biodiversità in tutto il mondo. Il bracconaggio è la seconda causa di crisi delle specie e quasi il 30% delle specie animali e vegetali di tutto il mondo è a rischio estinzione».

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COMMENTI
 

Andy 82 4 mesi fa su tio
ai vecchi tempi in una bettola a biasca ho bevuto in grappa con una biscia x una scommessa persa. A parte il vedere la biscia il gusto nn mi sembra x niente diverso..poi nn sò xchè nn sono uno sommelier..

Nolema 4 mesi fa su tio
I signori del wwf dove hanno fatto queste foto ?

Tirasass 4 mesi fa su tio
Quanta ignoranza dietro a questi acquisti.... secondo me...

Nolema 4 mesi fa su tio
Risposta a Tirasass
Bisogna bloccare alla base però
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