Cerca e trova immobili

SVIZZERADroga e niente preservativi: i festini chemsex sono un problema

29.08.22 - 21:57
In Svizzera sono sempre più numerosi i festini a sfondo sessuale in cui si consumano sostanze illegali
Getty Images
Il chemsex è particolarmente comune tra gli uomini che fanno sesso con altri uomini.
Il chemsex è particolarmente comune tra gli uomini che fanno sesso con altri uomini.
Droga e niente preservativi: i festini chemsex sono un problema
In Svizzera sono sempre più numerosi i festini a sfondo sessuale in cui si consumano sostanze illegali
Gli esperti sono preoccupati per questa tendenza

BERNA - Le feste organizzate da uomini per fare sesso con altri uomini - i cosiddetti chemsex party, in cui spesso vengono consumate anche sostanze stupefacenti - preoccupano gli esperti in Svizzera. «La tendenza è in aumento. Stiamo trattando un numero sempre maggiore di pazienti», afferma Claudia Bernardini, responsabile di medicina interna e malattie infettive presso il Centro di medicina delle dipendenze Arud di Zurigo. Su questo fenomeno non ci sono cifre esatte. Anche le ragioni dell'aumento non sono chiare. Una possibilità è la digitalizzazione con le app di incontri, che ha cambiato la vita sessuale di molte persone e può anche favorire la diffusione delle tendenze.

Il chemsex in sé non è una novità ed è diffuso da anni, soprattutto nelle grandi città come Londra e Berlino. In Svizzera, secondo gli esperti, le feste si svolgono per lo più in case private. «Qui è ancora un fenomeno sommerso e meno visibile», dice Bernardini. Lei stessa si occupa di pazienti che hanno partecipato a feste chemsex. La maggior parte di loro sono uomini tra i 20 e i 50 anni, di tutte le classi sociali. «Le persone colpite - precisa l'esperta - hanno spesso una buona istruzione e un lavoro ben retribuito».

Secondo la dottoressa, le sostanze più consumate in questo genere di festino sono la metanfetamina e la cocaina. Ma non solo. «A volte durante l'atto sessuale vengono usate anche gocce di ecstasy liquida (la cosiddetta droga dello stupro) o la ketamina per alleviare il dolore, o per aumentare il piacere». Tutto questo per essere più disinibiti. «Alcuni si vergognano del proprio orientamento sessuale o del loro corpo», spiega l'esperta. «Queste sostanze li aiutano ad abbassare la loro soglia di inibizione».

La prima conferenza sul chemsex è prevista in Svizzera
«Le sostanze consumate durante un atto sessuale aumentano le sensazioni e anche il senso d'intimità», sottolinea Falk von Staufenberg, psicologo dell'Arud. Le inibizioni nei confronti dei partner sessuali si riducono, in modo che i bisogni sessuali possano essere comunicati e soddisfatti più facilmente. «A volte anche il desiderio di nuove esperienze, la voglia di sperimentare o persino le crisi psicologiche portano all'utilizzo iniziale di sostanze».

Il problema è che in questo modo diverse persone si dimenticano di proteggersi, esponendosi a malattie sessualmente trasmissibili come l'HIV. Inoltre, queste sostanze possono naturalmente creare dipendenza: «Ho curato persone che sono diventate dipendenti dopo questi festini a base di sesso», precisa lo psicologo, rivelando che alcune di loro hanno addirittura perso il lavoro e sono scivolati in una grave dipendenza da sostanze.

Il Centro delle dipendenze Arud organizza a settembre la prima conferenza sul chemsex in Svizzera, insieme a Checkpoint Zurich. Da un lato lo scopo è quello d'informare le persone, dall'altro è necessario smantellare gli stereotipi negativi. La discriminazione della "comunità chemsex" è infatti un grosso problema. «Può far sì che le persone che hanno bisogno di aiuto non lo cerchino», afferma Dominique Emch, psicologa del Checkpoint di Zurigo. Anche gli stereotipi nei confronti delle persone LGBTQI+ possono creare difficoltà nella ricerca di un trattamento.

Florian Vock, responsabile di Key Populations Aids-Hilfe-Switzerland, conosce bene questo fenomeno. Tuttavia, non è in grado di dire se ci sia stato un aumento negli ultimi tempi, benché l'evoluzione della situazione sia costantemente monitorata. «Il fenomeno è ormai una realtà. Come Aiuto Aids Svizzero, siamo quindi interessati a trovare un rimedio per ridurne i danni. In altre parole, vogliamo evitare che si verifichino dei danni, come ad esempio le overdose. Per questo motivo - conclude - le nostre unità specializzate svolgono attività di prevenzione in tutta la Svizzera e offrono consulenza a chiunque voglia avvalersene».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE