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GINEVRAVicenda Khrapunov, arriva la richiesta di risarcimento

07.12.19 - 12:43
La famiglia vuole ottenere l'indennizzo delle spese legali e lo status di rifugiati politici
Keystone - foto d'archivio
Vicenda Khrapunov, arriva la richiesta di risarcimento
La famiglia vuole ottenere l'indennizzo delle spese legali e lo status di rifugiati politici

GINEVRA - La famiglia Khrapunov, al centro di un lungo procedimento giudiziario per sospetto riciclaggio di denaro, dopo l'archiviazione da parte della Procura ginevrina chiede ora un risarcimento «per l'enorme torto morale causato da questi anni di procedimenti».

Il Kazakistan nel 2012 aveva chiesto assistenza giudiziaria perché sospettava l'ex oligarca e ministro Victor Khrapunov e la moglie, in esilio a Ginevra dal 2008, di essersi arricchiti in maniera fraudolenta.

La famiglia vuole ottenere l'indennizzo delle spese legali - circa un milione di franchi - accumulate nel corso degli anni. Inoltre, «vogliamo sporgere denuncia contro la società di consulenza Deloitte, a causa del controverso rapporto realizzato dalla filiale di Mosca - pagato dal Kazakistan - che è stato al centro di tutto il caso», spiega Victor Khrapunov in un'intervista pubblicata oggi sui quotidiani romandi La Tribune de Genève e 24 Heures.

«Vogliamo ottenere anche lo status di rifugiati politici che chiediamo da oltre otto anni», aggiunge Khrapunov. L'ex ministro dell'energia kazako ed ex municipale della città di Almaty si era trasferito in Svizzera con la moglie dopo aver rotto col regime dell'allora presidente Nursultan Nazarbaiev, del quale era diventato un fervente oppositore.

Nell'intervista l'ex ministro rivela che «diversi membri della famiglia hanno deciso di contrattaccare davanti ai tribunali elvetici per ottenere dal Kazakistan un risarcimento per la confisca dei loro beni nel Paese, pari a 30 milioni di franchi». Khrapunov ha sempre negato le accuse di riciclaggio e denuncia ritorsioni politiche nei suoi confronti. Il lungo procedimento, iniziato nel 2012, si è chiuso con un'archiviazione da parte del Ministero pubblico ginevrino lo scorso mese.

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