Si parla di centinaia di tonnellate, depositate dalla società Hispano-Suiza negli anni '50 e '60
GINEVRA - C'è preoccupazione a Ginevra in merito alla presenza di centinaia di tonnellate di munizioni giacenti in fondo al Lago Lemano, al largo della città di Calvino. L'inquietudine è dovuta alla mancanza di informazioni in merito alla natura degli esplosivi, alla loro quantità e localizzazione, ha comunicato oggi l'associazione ambientalista Odysseus 3.1. Il materiale è stato depositato dalla società Hispano-Suiza negli anni '50 e '60.
I sub dell'associazione hanno esplorato i fondali del Lemano e hanno scoperto alcune casse di munizioni scoperchiate, che giacevano a una profondità di 45-55 metri. Queste casse si trovano a circa 150 metri da una condotta del gas e da un collettore per l'acqua potabile, ha affermato oggi il presidente di Odysseus 3.1, Lionel Rard, in una conferenza stampa.
Le munizioni in questione contengono molti elementi tossici, come i metalli pesanti. In caso di corrosione, potrebbero diffondersi e causare notevoli danni ambientali. La preoccupazione è quindi grande, anche perché l'acqua potabile a Ginevra proviene unicamente dal Lemano. Le acque della falda freatica sono infatti inutilizzabili dopo un inquinamento avvenuto nel 2017.
L'esercito svizzero aveva immerso parte delle sue munizioni in eccesso della Seconda guerra mondiale nei laghi di Thun, Brienz e dei Quattro Cantoni. A differenza di Ginevra, questo materiale giace è una a profondità superiore ai 200 metri. Le analisi finora effettuate hanno permesso di constatare che il tasso di corrosione è molto basso.
La Confederazione aveva autorizzato l'esercito a gettare materiale bellico nei laghi dopo che si erano verificati gravi incidenti nei magazzini di superficie. Questa pratica fu vietata dal canton Ginevra nel 1962 e da Berna dieci anni dopo.