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ZURIGOI bimbi sul bus disturbano: «Ora spetta a chi ha lavorato salire»

07.11.19 - 14:26
I genitori si lamentano per la «diffusa ostilità» nei loro confronti quando montano sui mezzi pubblici con i passeggini. Non solo dagli autisti, ma anche dagli altri passeggeri
Keystone - foto d'archivio
I bimbi sul bus disturbano: «Ora spetta a chi ha lavorato salire»
I genitori si lamentano per la «diffusa ostilità» nei loro confronti quando montano sui mezzi pubblici con i passeggini. Non solo dagli autisti, ma anche dagli altri passeggeri

ZURIGO - «Quelle con i passeggini devono restare fuori per favore. Ora è il turno di chi oggi ha lavorato». È questa la frase che ha pronunciato, secondo quanto riferisce il Tages-Anzeiger, l’autista di un bus di Zurigo rivolgendosi a due donne. Un atteggiamento che pare non essere così raro nella città sulla Limmat.

Viaggiare con i bambini sui mezzi pubblici non è sempre così facile secondo i genitori, che riferiscono di una diffusa ostilità nei loro confronti. Una situazione che ha spinto molti a portare le loro lamentele all’attenzione delle aziende.

M.S., madre di tre figli (4, 2 e 1 anno), ha raccontato la sua disavventura. Dopo una gita allo zoo, la donna ha preso il bus per tornare a casa. Durante il viaggio due dei suoi piccoli si sono messi a piangere. «Mentre cercavo di calmarli, l’autista ha preso il microfono e ha detto che non aveva mai avuto a che fare con dei bambini così e che avrei dovuto tenerli sotto controllo». A una fermata l’uomo si è inoltre avvicinato ai tre, «minacciando che li avrebbe fatti scendere dal bus».

La donna si è sentita mortificata. «Quell’annuncio pubblico è stato davvero imbarazzante». Quando si è rivolta alla società dei trasporti, la risposta l’ha sconcertata ancora di più. «Hanno difeso il loro dipendente ritenendo il suo gesto necessario a causa del disturbo che i bambini arrecavano a lui e agli altri passeggeri».

M.S., però, è stufa delle «occhiatacce, dei sospiri e dei commenti» che riceve ogni volta che monta sul bus con i suoi figli, non solo a Zurigo ma anche in Argovia e in Ticino. «Ho già sentito cose come “ma questa quanti figli ha?” oppure “doveva proprio salire adesso?”».

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