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SVIZZERA«L’epatite C è mortale, ma curabile»

05.09.19 - 10:21
Lanciata la nuova campagna di Epatite Svizzera
Ti Press (archivio)
Un aumento del rischio si associa alle persone che hanno subito trasfusioni di sangue in Svizzera prima del 1992
Un aumento del rischio si associa alle persone che hanno subito trasfusioni di sangue in Svizzera prima del 1992
«L’epatite C è mortale, ma curabile»
Lanciata la nuova campagna di Epatite Svizzera

BERNA - In Svizzera 40’000 persone convivono con l’epatite C. Ogni anno 200 persone muoiono a causa della malattia. Tuttavia, un terzo delle persone colpite non sa nulla dell’infezione, in quanto questa spesso non dà sintomi chiari. Ma la buona notizia è che oggi la malattia può essere molto ben curata, evitando conseguenze terribili come il tumore al fegato e altre patologie. Ecco il messaggio della nuova campagna di Epatite Svizzera.

Prima la brutta notizia: l’epatite C può avere decorso mortale. Poi quella buona: in più del 95 per cento dei casi la malattia è guaribile in poche settimane. Ecco il contenuto della nuova campagna informativa dell’associazione Epatite Svizzera, che intende sensibilizzare la popolazione nei confronti dell’epatite C e delle ottime prospettive di guarigione. «Il nostro messaggio è chiaramente positivo: l’epatite C è curabile. Allo stesso tempo si tratta però di una malattia potenzialmente mortale, che non deve essere minimizzata», sottolinea Bettina Maeschli, direttrice di Epatite Svizzera. Ogni anno, in Svizzera muoiono di epatite C circa 200 persone, il che corrisponde allo stesso numero di persone decedute in incidenti stradali.

L’epatite C è una delle cause principali di tumore al fegato e di trapianti di fegato. Allo stesso tempo, molte delle persone colpite accusano forte stanchezza o disturbi di concentrazione e presentano un rischio più elevato di ammalarsi di altre patologie croniche. Poiché spesso il contagio risale a molti anni prima e nella maggior parte dei casi i sintomi non erano stati collegati a un’infezione da epatite C, un terzo delle persone colpite non sa nulla dell’infezione. Affinché un maggior numero di persone venga a conoscenza della propria malattia, la campagna esorta tutti a informarsi in merito ai rischi e a sottoporsi al test e a un eventuale trattamento.

Quali sono le situazioni di rischio?
Un aumento del rischio si associa alle persone che hanno subito trasfusioni di sangue in Svizzera prima del 1992. Altri rischi sono iniettarsi o sniffare droghe, trattamenti medici in paesi soglia o in via di sviluppo oppure tatuaggi o piercing effettuati in condizioni igieniche carenti. Poiché in passato i contagi erano più frequenti, le persone nate tra il 1950 e il 1985 sono colpite particolarmente spesso dall’epatite C. Anche gli immigrati di prima generazione provenienti dalla zona del Mediterraneo – inparticolare gli italiani – che erano stati contagiati in patria in seguito a trattamenti medici, fanno parte dei gruppi particolarmente colpiti. E ancora una buona notizia: il test dell’epatite C è semplicissimo e può essere effettuato presso il medico di famiglia, in centri per test o di trattamento. Le persone interessate troveranno un elenco dei centri per test e maggiori informazioni su: hep-check.ch

Il 13 settembre a Lugano
La campagna di Epatite Svizzera inizierà il 9 settembre, sulle e-board, online e sui social media. La Fondazione Epatocentro sostiene la campagna in Ticino mettendo a disposizione medici e personale volontario per la distribuzione alla stazione di Lugano di rose e materiale informativo.

Dati della distribuzione promozionale di rose nelle stazioni:

10 settembre San Gallo, a partire dalle ore 16.00

11 settembre Berna, a partire dalle ore 16.00

12 settembre Zurigo e Losanna, a partire dalle ore 16.00

13 settembre Lugano, a partire dalle ore 16.00

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