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SVIZZERASorveglianza delle comunicazioni, è ricorso

09.07.19 - 09:42
I giudici di Losanna dovranno stabilire se le persone sorvegliate hanno un diritto costituzionale di difendersi contro la sorveglianza di massa
Keystone - foto d'archivio
Sorveglianza delle comunicazioni, è ricorso
I giudici di Losanna dovranno stabilire se le persone sorvegliate hanno un diritto costituzionale di difendersi contro la sorveglianza di massa

BERNA - Il Tribunale federale (TF) sarà chiamato a statuire sulla legittimità della sorveglianza delle comunicazioni tramite parole chiave da parte del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC). L'associazione Società Digitale ha presentato ricorso contro una decisione del Tribunale amministrativo federale (TAF), che non era entrato in materia.

I giudici di Losanna dovranno stabilire se le persone sorvegliate hanno un diritto costituzionale di difendersi contro la sorveglianza di massa, scrive l'organizzazione - una ong elvetica che si batte per i diritti dell'uomo nell'era del web - in un comunicato odierno.

In ossequio alla nuova legge federale sulle attività informative (LAIn), accolta in votazione nel 2016 e in vigore dal settembre 2017, i funzionari del SIC - cioè dei servizi segreti svizzeri - possono effettuare la cosiddetta esplorazione di segnali via cavo: viene autorizzato il monitoraggio della comunicazioni con l'estero.

Ma visto che molte comunicazioni interne passano attraverso server con sede in altri Paesi anch'esse vengono controllate, sottolinea Società Digitale. Di fatto tutti sono sottoposti ad esame: gli operatori sono obbligati a mettere a disposizione dei servizi segreti l'intero traffico internet dei loro clienti.

Con una sentenza del 4 giugno il TFA aveva negato all'associazione il diritto di ricorrere. Ora scatta però il ricorso a Losanna.

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