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Una donna è stata truffata da un finto amante, che le ha estorto più di 70'000 franchi
LOSANNA - L'ingenuità di una donna bisognosa d'amore ha trovato un orecchio attento presso il Tribunale cantonale vodese. Quest'ultimo ha infatti esortato un procuratore ad aprire un'indagine che porta fino in Turchia. È in questo Paese che sembra viva il seduttore che è riuscito a sottrarre 71'966 franchi ad una donna adescata su un sito di appuntamenti.
A partire dal mese di gennaio dell'anno scorso, la donna ha intrattenuto un rapporto epistolare con un uomo che sosteneva di essere un architetto di un'importante impresa di costruzioni. Ignorando tutto dell'uomo, mai incontrato, gli ha inizialmente inviato 600 euro. La "macchina sputa soldi" è così stata avviata: colei che l'uomo chiamava "mio cuore", "mia cara" o "mio amore" gli ha trasmesso in tutto 12 versamenti. E quando la donna gli ha chiesto di iniziare a rimborsarla, il finto amante è diventato uccel di bosco.
Il pubblico ministero, non vedendo alcuna astuzia nella combine, si era rifiutato di aprire un'inchiesta: «La donna avrebbe dovuto essere più perspicace e avrebbe dovuto essere più sospettosa». Ma i giudici cantonali l'hanno costretto a indagare per truffa e abuso di fiducia: «La ricorrente è stata un po' ingenua - riconoscono - ma non si può affermare che non ci sia stato un inganno».
