Ed eventi come il Black Friday non migliorano il bilancio. Nel frattempo il circuito dell'eRecycling registra perdite annuali di tre-quattro milioni a causa dello shopping online su portali esteri
ZURIGO - Ogni anno in Svizzera ognuno di noi produce, in media, sedici chilogrammi di rifiuti elettronici. E le giornate all’insegna degli sconti, come il Black Friday di domani, non contribuiscono a migliorare il bilancio. Smartphone, televisori ed elettrodomestici di ultima generazione segneranno anche stavolta il destino di molti prodotti ormai datati. La maggior parte di questi finirà quindi nel circuito del cosiddetto eRecycling, che da oltre un ventennio permette il recupero e il riutilizzo di materiali pregiati. Ma annualmente tale operazione registra una perdita di tre-quattro milioni di franchi. Il motivo? Il turismo degli acquisti e soprattutto il crescente shopping online su portali stranieri.
La tassa non prevista all'estero - In Svizzera il prezzo degli apparecchi comprende, nella quasi totalità dei casi, una tassa di riciclaggio anticipata (TRA). Una tassa che permette il finanziamento, appunto, dell’eRecycling. Se il prodotto elettronico viene acquistato all’estero (fenomeno che si riscontra in particolare per gli elettrodomestici), tale supplemento ambientale non è invece previsto. Ma poi alla fine del suo ciclo di vita, l’apparecchio viene comunque smaltito in Svizzera. Da qui i milioni che vengono a mancare all’operazione di recupero, come osserva Sabrina Bjöörn, responsabile comunicazione per la Fondazione SENS eRecycling.
Rimediare con un versamento - Da alcuni mesi i consumatori possono però rimediare: «All’acquisto di un prodotto elettronico all’estero, è possibile versare volontariamente una tassa di cinque franchi, con un SMS o sul sito eRecycling.ch. E in questo modo partecipare al finanziamento solidale del circuito» ci spiega Bjöörn, che aggiunge: «Ogni mese riceviamo diversi pagamenti, ma non si tratta ancora di grandi cifre. La tendenza è comunque positiva».
E si punta sulla sensibilizzazione - La fondazione è attualmente impegnata anche sull’aspetto della sensibilizzazione. «La maggior parte dei consumatori non è a conoscenza del fatto che all’acquisto di un prodotto elettronico all’estero il prezzo non comprende la TRA». È invece tutta un’altra storia in Svizzera, dove quasi tutti i rivenditori (anche le principali piattaforme online) riscuotono il supplemento. Quasi, appunto: non mancano infatti le poche pecore nere. «Sul nostro sito web eRecycling.ch è disponibile un lista di tutti i partner che prevedono la TRA» ricorda Bjöörn.
Si recupera anche l'oro - Nel frattempo in Svizzera il circuito di eRecycling raccoglie annualmente oltre 120’000 tonnellate di rifiuti elettronici attraverso la consegna gratuita presso i punti di vendita o i centri di raccolta. In venticinque anni sono stati recuperati 17’000 tonnellate di alluminio, 530’000 tonnellate di ferro e acciaio… e anche 103 chilogrammi di oro. L’85% di ogni apparecchio può essere riutilizzato. Il 95% del riciclaggio elettronico avviene in Svizzera.