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SVIZZERA«I costi per le casse malati non devono superare il mese di salario»

19.11.18 - 10:28
Caritas rivendica una riforma del sistema di riduzione per aiutare le famiglie a basso redditto nei pagamenti: «Sono 600'000 gli svizzeri che vivono appena al di sopra della soglia di povertà»
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«I costi per le casse malati non devono superare il mese di salario»
Caritas rivendica una riforma del sistema di riduzione per aiutare le famiglie a basso redditto nei pagamenti: «Sono 600'000 gli svizzeri che vivono appena al di sopra della soglia di povertà»

BERNA - L'onere annuo dei premi dell'assicurazione malattia non deve superare un mese di salario. È questa la rivendicazione di Caritas, che domanda una riforma del sistema di riduzione per aiutare le famiglie a basso redditto nei pagamenti.

«Oltre 600'000 persone in Svizzera vivono appena al di sopra della soglia di povertà. Si trovano in una situazione precaria che rischia di precipitare al minimo aumento delle loro spese», ha messo in allarme oggi davanti ai media a Berna Bettina Fredrich, responsabile della politica sociale dell'ente assistenziale, secondo la versione scritta del suo discorso.

Nessun'altra spesa pubblica grava sul bilancio delle famiglie quanto i premi dell'assicurazione malattia, ha aggiunto Hugo Fasel, direttore di Caritas. Essi infatti crescono più velocemente degli stipendi: negli ultimi vent'anni sono raddoppiati, mentre i salari reali sono progrediti solo del 14%, ha precisato Fredrich.

Inoltre, mentre i premi continuano a gonfiarsi, i contributi versati che ne permettono la riduzione scendono. Secondo l'organizzazione, nella maggior parte dei Cantoni questi sussidi non sono più consoni all'evoluzione dei costi.

La riduzione dei premi agli assicurati in condizioni economiche modeste è cofinanziata da Confederazione e Cantoni. Questi ultimi sono liberi di fissare l'ammontare della loro partecipazione, mentre Berna deve proporzionare la propria all'andamento dei premi. Il sistema ha funzionato senza problemi fino al 2010, ma successivamente, stando a quanto rilevato da Caritas tramite un sondaggio, i Cantoni hanno lasciato inalterate le loro quote e in diversi casi le hanno addirittura diminuite.

Caritas deplora il fatto che «numerosi Cantoni si accontentano di modificare la ripartizione dei fondi». I soldi vengono spesso dirottati dalla riduzione ordinaria dei premi - che l'anno scorso costituiva solo il 40% del salvadanaio comune destinato ai sussidi - verso l'aiuto sociale e le prestazioni complementari.

Alcuni Cantoni vengono tuttavia citati quali esempi positivi: Vaud, Sciaffusa e Grigioni hanno inserito nella legge degli obiettivi concreti in merito all'onere massimo ammissibile dei premi sui budget delle famiglie. Nel cantone retico è stato per esempio deciso che il carico finanziario non deve oltrepassare il 10% del reddito determinante. Per le classi più povere, il tetto è stato fissato al 5%.

Caritas richiede che un tale sistema di riduzione differenziata sia instaurato a livello nazionale. Questo principio era stato approvato dalla maggioranza del parlamento - ricorda l'ong - ma non è mai stato attuato a causa della bocciatura della seconda revisione della Legge federale sull'assicurazione malattie (LAMal).

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COMMENTI
 

Dioneus 5 anni fa su tio
Ma magari, dato che da me scompaiono due mesi di stipendio. Quando mi va bene

Canis Majoris 5 anni fa su tio
Quanti bla bla... poi non si fai mai nulla e tutto torna a tacere... per poi ricominciare col bla bla l’anno prossimo appena le casse annunciano il nuovo aumento! Ma scusate, è mai possibile che ci si lamenti sempre? I poveri manager da 6-700’000 dell casse qualcuno deve pur pagarli...
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