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ARGOVIAIl 40% degli insetti è a rischio: «Anche loro sono importanti»

15.11.18 - 06:02
«In Svizzera noteremmo la differenza se si estinguessero», assicura Insect Respect, che dedica loro una giornata: oggi
Keystone
Anche le vespe sono importanti impollinatrici
Anche le vespe sono importanti impollinatrici
Il 40% degli insetti è a rischio: «Anche loro sono importanti»
«In Svizzera noteremmo la differenza se si estinguessero», assicura Insect Respect, che dedica loro una giornata: oggi

AARAU - «Gli insetti sono un elemento chiave del nostro ecosistema», assicura Hans-Dietrich Reckhaus, promotore del progetto Insect Respect. Secondo l’Ufficio federale dell’ambiente, però, il 40% delle specie è in pericolo. Per questo, Reckhaus vuole ora creare una lobby che lavori nell’interesse di queste creature. Tra le loro iniziative figura la “Giornata degli insetti”, che ricorre oggi.

«Se il 40% degli insetti che si trovano in Svizzera si estinguesse lo noteremmo molto in fretta», spiega Reckhaus. «Tre quarti delle piante necessitano infatti di impollinazione e, complessivamente, un terzo delle cose che mangiamo dipende da questo», aggiunge. Gli alimenti diventerebbero inevitabilmente più cari, insomma. Gli insetti rappresentano altresì un anello importante della catena alimentare. Secondo il ricercatore americano Edward Wilson, l’umanità potrebbe sopravvivere solo per pochi mesi senza queste bestioline. Anche per l’uomo, quindi, i fastidiosi insetti sono importanti, sottolinea il responsabile di Insect Respect.

L’imprenditore vuole provocare un cambiamento di mentalità: «Gli insetti vengono percepiti come dannosi dall’uomo», lamenta. È necessario quindi creare maggiore consapevolezza sulla loro moria, causata in primo luogo dall’agricoltura: «Deve essere sempre più efficiente e così ci sono sempre più monocolture e vengono impiegati sempre più pesticidi», afferma Reckhaus. Il responsabile chiede un ritorno all’agricoltura biologica. La chiave per arrivarci è l’informazione, assicura, un compito che spetta innanzitutto alla grande distribuzione e ai contadini: «Se i clienti conoscono i vantaggi dell’agricoltura biologica e regionale sono pronti a pagare di più per questi prodotti», conclude Reckhaus.

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