Lo rivela un sondaggio di "smarter medicine" che intende lanciare una campagna di informazione
BERNA - Circa una persona su due in Svizzera ha già fatto esperienza di trattamenti medici in eccesso. È quanto rivela un sondaggio ordinato dall'associazione "smarter medicine" che ha deciso di lanciare una campagna di informazione per combattere le cure inutili.
Circa la metà delle persone interrogate indicano inoltre di aver avuto l'impressione di non aver capito tutto quello che il medico ha detto loro durante una consulenza, indica "smarter medicine - Choosing Wisely Switzerland", creata nel giugno del 2017. Al sondaggio - realizzato online dal 28 giugno al 3 luglio - hanno preso parte circa 1000 persone della Svizzera tedesca e romanda.
L'indagine mostra anche che il 40% degli interrogati ritiene di aver ricevuto in prima persona trattamenti errati o inutili o di conoscere qualcuno che ha fatto una tale esperienza. «La Svizzera è in una situazione di eccessiva medicalizzazione e le persone ne sono pienamente coscienti», indica Antoine Casabianca, rappresentante delle organizzazioni dei consumatori nel comitato d'associazione "smarter medicine", citato nel comunicato.
Linguaggio comprensibile - La campagna lanciata da "smarter medicine" mira a sensibilizzare ancora di più la popolazione e a migliorare la comunicazione tra il personale medico e i pazienti. L'associazione ha fatto tradurre raccomandazioni, rivolte a specialisti, in un linguaggio comprensibile a persone senza conoscenze mediche.
L'obiettivo è che i pazienti capiscano meglio le proposte che vengono loro fatte dagli specialisti. E che le persone in cura possano discutere più facilmente con i medici per stabilire la terapia più adatta.
«Le persone devono anche rendersi conto che 'più' non è necessariamente qualcosa di meglio, che il nuovo non è per forza migliore del vecchio e più caro non è sempre sinonimo di più efficace», sottolinea Brida von Castelberg, vice presidente e membro del comitato di "smarter medicine", secondo il comunicato.
Importanza della discussione - Per Erika Ziltener, presidente della Federazione svizzera dei pazienti e membro del comitato di "smarter medicine", il colloquio tra personale medico e pazienti è determinante: anche se la decisione sul trattamento è presa insieme, la responsabilità è in ogni caso del personale qualificato e non deve in alcun modo essere trasferita alle persone in cura.
Secondo il sondaggio, circa il 40% dei pazienti auspicano migliori informazioni sulle possibili terapie alternative, un accesso più facile a un secondo parere come anche più tempo per la consulenza medica.