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SVIZZERAFrodi assicurative, Suva non aumenterà la sorveglianza

29.03.18 - 10:52
Il Parlamento ha di recente adottato una base legale precisa e dettagliata in materia
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Frodi assicurative, Suva non aumenterà la sorveglianza
Il Parlamento ha di recente adottato una base legale precisa e dettagliata in materia

BERNA - L'Istituto nazionale di previdenza contro gli infortuni, SUVA, non intende aumentare la sorveglianza delle persone sospettate di voler frodare le assicurazioni. Il suo presidente della direzione Felix Weber ha dichiarato in un'intervista a Le Temps che non vuole neppure ingaggiare detective supplementari. Il Parlamento ha di recente adottato una base legale precisa e dettagliata in materia.

«Manterremo il numero di osservazioni tra le dieci e le quindici all'anno», ha assicurato Weber, ricordando come l'aumento dei controlli abbia un costo.

Nel 2016, la Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) aveva richiamato all'ordine la Svizzera, dando ragione a una Zurighese spiata da detective privati ingaggiati dalla propria assicurazione.

I due rami del Parlamento hanno quindi deciso di elaborare una base legale che consenta la sorveglianza di persone sospettate di frode all'assicurazione. Tale base legale è stata difesa anche dalla SUVA, che aveva rinunciato a sorvegliare gli assicurati sospettati di abusi proprio sulla base della sentenza della CEDU.

Il progetto approvato dal Parlamento amplia le possibilità di sorveglianza: prevede tra l'altro che, oltre ad effettuare riprese visive e sonore, si possa ricorrere anche a localizzatori satellitari, quali i segnalatori GPS, per "spiare" un beneficiario di una assicurazione sociale se vi è il sospetto di abusi.

Si potranno inoltre utilizzare dei droni, se questi servono alla geo localizzazione, ma non potranno venir impiegati per un'osservazione diretta. Il Parlamento ha inoltre deciso di non limitare le osservazioni a luoghi pubblicamente accessibili quali strade e parchi: ciò sarà possibile anche in posti quali ad esempio i balconi aperti e liberamente visibili da un luogo pubblico.

Proprio ieri un gruppo di cittadini ha deciso di lanciare un referendum contro i cambiamenti normativi. Hanno ora tempo sino al 5 luglio per raccogliere le 50'000 firme necessarie. In un primo momento intendono riunire 5'000 sottoscrizioni sulla piattaforma online wecollect.

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