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BASILEABaselworld, i marchi svizzeri scoprono internet

26.03.18 - 11:19
Dopo aver a lungo esitato a smerciare i loro articoli online, i produttori elvetici di orologi hanno moltiplicato i progetti sul web
Keystone
Baselworld, i marchi svizzeri scoprono internet
Dopo aver a lungo esitato a smerciare i loro articoli online, i produttori elvetici di orologi hanno moltiplicato i progetti sul web

BASIELA - Apertura di e-shop, lancio di profili Instagram, organizzazione di vendite eccezionali su internet: dopo aver a lungo esitato a smerciare i loro prodotti online i marchi orologieri svizzeri si stanno improvvisamente avvicinando all'era digitale.

Se in passato gli attori del ramo si erano mostrati assai reticenti nei confronti delle vendite online - per paura della contraffazione, ma anche per non danneggiare la loro immagine di fornitori di esperienze di acquisto eccezionali - la musica sembra ora cambiata. A Baselworld, la fiera del settore che si tiene ogni anno a Basilea nel mese di marzo, i produttori elvetici hanno moltiplicato i loro annunci di progetti relativi ai web alle reti sociali.

È il caso per esempio di Patek Philippe, uno degli attori di riferimento del settore, che ha lanciato ufficialmente il suo primo account Instagram. Il 18 di ogni mese la prestigiosa azienda fondata nel 1839 offrirà agli appassionati un appuntamento di discussione. L'orario, 18.39 secondo l'ora di Ginevra, è in riferimento alla data di creazione dell'impresa.

«Internet sta cambiando in modo fenomenale le regole del gioco», spiega all'Afp David Sadigh, numero uno di DLG, una società di consulenza di marketing digitale. A suo avviso l'annuncio di una grande azienda come Patek rappresenta "un segnale forte" che testimonia dei cambiamenti in atto nel ramo.

Secondo le stime di DLG il commercio online rappresenta attualmente solo il 3% delle vendite del settore. Entro il 2022 però la quota potrebbe salire a circa l'8-12%, a seconda delle fasce di prezzo.

Mentre alcuni marchi utilizzano ancora gli strumenti digitali principalmente per comunicare con i collezionisti, molti stanno ora cambiando registro, facendo il passo verso la vendita diretta online.

L'anno scorso Omega, uno dei principali produttori mondiali di orologi di prestigio, ha sorpreso non poco organizzando una vendita flash su Instagram per una comunità di fan del marchio. In novembre ha poi annunciato il lancio della sua prima piattaforma e-commerce per il mercato americano. A Parigi il marchio, noto in particolare per l'orologio di James Bond, ha aperto una boutique virtuale, dotata di uno schermo digitale sulla porta che permette di scorrere una serie di braccialetti per personalizzare il proprio orologio ed effettuare un ordine con pochi clic, partendo da uno smartphone.

Anche Oris, un altro marchio elvetico, si prepara a lanciare un e-shop negli Stati Uniti, ma intende anche andare direttamente all'incontro della nuova generazione di acquirenti un negozio mobile installato in una roulotte americana Airsteam, che durante l'estate visiterà i festival.

«Nessuno possiede ancora la formula magica, il lusso nell'era digitale è ancora da inventare», afferma Carlos Rosillo, responsabile della francese Bell & Ross. Le aziende stanno sperimentando nuovi formati per creare legami con i collezionisti. A Basilea il marchio che produce in Svizzera modelli ispirati al mondo dell'aviazione ha annunciato la vendita di tre orologi unici da 400'000 euro ciascuno: uno su Mr. Porter, un portale di distribuzione di beni di lusso per uomo, il secondo sul proprio e-shop e l'ultimo in un negozio tradizionale. Gli acquirenti avranno quindi la possibilità, se lo desiderano, di venire in Svizzera a bordo di un jet privato per incontrare l'orologiaio che ha realizzato il prodotto.

«Oggi dobbiamo creare un percorso dal digitale al reale e dal reale al digitale», afferma Jean-Christophe Babin, responsabile di Bulgari, uno dei brand del gruppo francese LVMH, leader mondiale nel lusso. Lungi dal sostituire i negozi tradizionali, gli strumenti digitali evolveranno, fornendo strumenti che aiuteranno a creare l'evento e a portare i clienti in negozio.

Nel suo negozio di Roma, Bulgari ha presentato ai suoi clienti un libro incentrato sulla storia dell'azienda, ma ha anche invitato i blogger a visitare i suoi spazi creativi, affinché potessero pubblicare contenuti che amplifichino il messaggio della società all'indirizzo di un pubblico più ampio.

I marchi del lusso sono più riluttanti a lanciarsi nel commercio trading online. «Per un orologio di alta gamma di valore compreso tra i 10'000 e i 15'000 franchi, la gente vuole avere l'oggetto tra le mani», spiega Ricardo Guadalupe, direttore di Hublot. Ma dal prossimo mese i clienti americani e britannici di Hublot potranno discutere con i negozi online via skype. Ciò darà loro l'opportunità di essere introdotti nei modelli e quindi di riceverli in consegna.

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