A farlo sapere sono le ferrovie stesse, che però precisano: dovrebbe trattarsi di un'eccezione
BERNA - Negli ultimi dieci anni le FFS hanno venduto immobili e terreni per oltre 1,5 miliardi di franchi. Solo lo scorso anno, le ferrovie hanno incassato in questo modo quasi 204 milioni di franchi, riporta il Sonntagsblick. «Un’appropriazione indebita di beni che appartengono al popolo»lamenta la consigliera nazionale socialista Jacqueline Badran.
Secondo il domenicale, è possibile che “l’argenteria” sia stata svenduta per raggiungere obiettivi a breve termine che garantissero dei bonus alla dirigenza. Come i 289mila franchi (su poco più di 1 milione di emolumenti totali) portati a casa dal ceo Andreas Meyer. O gli 1,5 milioni di bonus complessivi ottenuti dalla direzione (circa 300mila franchi meno dell’anno scorso).
«È assurdo» - Sentito da 20 Minuten, il portavoce delle FFS Stephan Wehrle conferma che, effettivamente, il bonus dei dirigenti aumenta con il migliorare dei risultati di esercizio, che possono avvenire anche attraverso la vendita di immobili. Tuttavia, supporre che gli immobili vengano venduti per questo motivo è «assurdo», assicura: «Le vendite di immobili non sono niente di nuovo e vengono portate avanti da anni - sottolinea -. Una parte consistente del ricavato è confluita non da ultimo nella cassa pensioni». Tale strategia, fa notare, è richiesta dal proprietario delle ferrovie: la Confederazione.
La FFS devono fare utili - Confederazione che prescrive che le FFS facciano utili: «Gli edifici che non sono rilevanti per l’operatività possono essere venduti», afferma Wehrle. E potrebbe trattarsi anche di stazioni: «Non è da escludere che in futuro vendiamo piccole stazioni che non siano rilevanti per l’operatività», fa sapere. Dovrebbe tuttavia trattarsi di un’eccezione, aggiunge. Le FFS, del resto, vogliono vendere meno immobili in futuro, conclude Wehrle.