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BERNA«La società vuole media forti»

04.03.18 - 14:24
L'associazione svizzera dei giornalisti chiede sostegno per la stampa e i media online
La prostesta dei lavoratori Ats
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«La società vuole media forti»
L'associazione svizzera dei giornalisti chiede sostegno per la stampa e i media online

BERNA - Per l'associazione svizzera dei giornalisti professionisti impressum, il chiaro no all’iniziativa "No Billag" conferma  la volontà della  popolazione di continuare ad avere media di qualità. «È ora essenziale sostenere  la stampa e i media online» si legge in un comunicato odierno. «La forte erosione della loro base finanziaria è diventata una minaccia per la democrazia».

Il referendum contro "No Billag", secondo l'associazione  professionale, ha sostanzialmente «confermato l'importanza di un panorama mediatico svizzero diversificato e forte per la società svizzera. La popolazione è disposta a versare il proprio contributo ai media di qualità». 

Ma per impressum anche i media privati meriterebbero un sostegno pubblico. «Molti sono in una situazione desolata e ristrutturazioni draconiane sono ormai all’ordine del giorno.  «Sono già state annunciate o sono addirittura già in corso misure di risparmio per l’ATS, Tamedia, Ringier, AZ Medien, NZZ Regional Media, Somedia e altri. Testate intere come il settimanale politico "L' Hebdo", in Svizzera romanda, scompaiono. Altre redazioni sono costrette a coprodurre i contenuti per compensare i tagli di personale. La pluralità di informazione e di opinione è già drasticamente diminuita. Anche l’ATS, che in teoria dovrebbe aiutare gli editori a risparmiare sui costi, intende ridurre di un quarto il suo personale». 

Per l'associazione «la politica deve prendere atto di questa pericolosa situazione per la democrazia» e sono necessarie misure di sostegno finanziario. «L'indipendenza dei media deve essere preservata, ad esempio organizzando i finanziamenti attraverso una fondazione indipendente, come proposto dall' EMEK nel 2014». Inoltre, nel lungo termine, la nuova legge federale sui mezzi di comunicazione dovrebbe «anche garantire il finanziamento dei media online» conclude la nota.

 

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