Lo scambio di informazioni segrete avviene sempre più spesso nel nostro paese
BERNA - Nelle anonime stanze di alberghi zurighesi. Oppure a un tavolino di un affollato lounge bar. Gli agenti segreti stranieri si incontrano in Svizzera per lo scambio di informazioni sensibili. È la trama di un film? No, la realtà. E negli scorsi anni il numero degli incontri è cresciuto, come dichiara una persona ben informata alla NZZ am Sonntag. Si parla persino di «un’esplosione del mercato delle informazioni».
Ne è consapevole anche il Servizio delle attività informative della Confederazione, che conferma al domenicale: «Anche la Svizzera è sede di incontri». La portavoce Isabelle Graber spiega: «I motivi sono da ricercare nella posizione centrale del paese, nella sua accessibilità e infrastruttura, e nella possibilità di potersi mischiare tra le molte persone che viaggiano per affari e turismo». E si parla anche dell’adesione allo spazio Schengen, dell'elevata sicurezza pubblica e dei pochi controlli di polizia.
Qualcosa potrebbe però cambiare, in particolare con la recente introduzione - dallo scorso 1. settembre - della nuova legge federale sulle attività informative. Sino ad allora l’intelligence elvetica aveva infatti soltanto mezzi limitati per indagare o addirittura intervenire nell’ambito di incontri tra servizi segreti e agenti di Stati terzi. Ora ha invece la possibilità, a determinate condizioni, di sorvegliare computer, telefoni e posta elettronica, nonché di localizzare persone.
È anche per questo motivo che ora il Servizio delle attività informative della Confederazione è maggiormente impegnato nell'ambito degli incontri. «L’obiettivo è di impedirli o perlomeno di disturbarli» spiega ancora la portavoce Graber. Per quale motivo? Si tratta in particolare di evitare che sul territorio elvetico avvengano scambi di informazioni che ledano a Stati partner. La Svizzera si aspetta un comportamento analogo dagli altri paesi.